Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAdove il rigoglioso rifiorire dell'industria li eccitava ad offrire la loro mano d'opera in concorrenza con quella aborigena.
      Il Friuli Orientale, che l'Austria denominava Contea Principesca di Gorizia e Gradisca, dall'Alpi Giulie: discende al mare.
      Sulla sponda adriatica sorge la città di Grado, « la madre di Venezia » : una madre umile che tutto cedette alla sontuosa nuova città lagunare. Nei tempi lontanissimi, quando Grado appariva come un gruppo di scogli: piatti, quando i. suoi pochi casolari appena affioravano» fra le acque quiete, un Gradenigo, prima pescatore, poi marinaio sotto Angelo Zeno, abitava una capanna angusta e povera. Mentre in Venezia i Gradenigo contavano tre dogi, molti uomini di toga e valenti capitani, lo stesso sangue illustre scorreva nelle vene di oscura gente gradese. Ma ila città peschereccia sapeva per tradizione: che essa era la « nuova Aquileia » che era stata fondata^ dai Gradenigo : e ne andava superba.
      Grado crebbe e prosperò. Le ricerche archeologiche hanno scoperto tesori magnifici che attestano lo splendore della vita cittadina. Certo — afferma Giuseppe. Caprin — fu la metropoli di tutte le isole. I suoi ordinamenti politici e sociali sono molto notevoli. E il suo patriarcato, ramo del ceppo pastorale di Aquileia, fiorì quando cesso il litigio scismatico durato trenta lustri in seno alla Chiesa. Poi il Patriarcato gradese fu occupato dai veneziani...
      Grado è l'unica città delle lagune che vanti qualche edificio del sesto secolo. La cattedrale, la chiesa della Vergine delle Grazie e il battistero, dedicato a San Giovanni, nonostante ì restauri e i deturpamenti, conservano segni indubbii della loro epoca. La cattedrale, come* quasi tutti i monumenti dell'arte romano-cristiana, fu fabbricata con gli avanzi degli edificii pagani, e i costruttori greci vi innestarono i germi bizantini già trapiantati a Roma.
      Grado moderna divenne una linda città balneare, i-talianissima nel suo aspetto, nella sua laguna, nell'anima, dei suoi abitanti.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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