Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAsui mari. Forse occorreva quest'immergersi nell'aura di una italianità che ha radice nei secoli più lontani, per sentire anche più suasivamente la necessità della nostra guerra. I mosaici bizantini e le pitture trecentesche di A-quileia; la sua basilica e il suo museo; i ritratti di senatori romani e le pietre sepolcrali dei legionari, i miti pagani scolpiti nei bassorilievi e i monili delle matrone : come è veramente poco austriaco tutto questo!
« Dovè sentirlo la stessa Austria, che per farselo veramente suo asportò occultamente gli oggetti più preziosi del museo per internarli a Vienna : li asportò la notte del 28 aprile, proprio nel momento in cui, a quanto risulta dai libri diplomatici, sembravan meglio nel punto di riuscire i tentativi consacrati nell'indimenticabile « parecchio ».
« Austriaca Aquileia! La città che impassibile conobbe vittorie romane e ostrogote e bizantine e saccheggi longobardi, e mantenne nella lunga decadenza l'anima pura della sua grande giovinezza, non è indifferente alla guerra odierna : dal pulpito del duomo, che seppe le tre epoche più gloriose dell'arte nostra, il suo parroco predicò giorni sono ai popolani e ai soldati, sapete su qual testo religioso? sulla lettera scritta da Tito Speri nel carcere prima di morire... »
Dove l'Isonzo, sfuggito alla stretta delle roccie, fluisce calmo e va rispecchiando antichi pioppi, incominciano le prime case di Gradisca bella e ridente, non ostante il suo passato ricco di ricordi truci di cui è pieno il grande edifìcio che da un secolo l'Austria aveva destinato a penitenziario.
Rammemora il triste edificio, che contrasta con l'aspetto ridente della cittadetta, pagine funeste di foschi drammi criminali, prigionie ed esecuzioni politiche di uomini i cui nomi sono passati alla storia.
Ivi fu chiuso Federigo Confalonieri : e gli era stato permesso di ricevere lettere e libri dalla famiglia e dagli amici. Alessandro Manzoni gli inviò un volume, che recava sul frontispizio queste parole, scritte di pugno del donatore ; « Che può l'amicizia lontana per mitigare le an-
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