Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAsezze di cespugli, induriti a la resistenza delle raffiche violente.
      Dai poggi s'acuiscono al cielo campanili lontani di romitaggi; per i pendii e negli avvallamenti si stende il maggior biancore dei paesi e dei borghi e il paese tutto è invaso da ondate di calcare giallastro e biancastro che di lontano sembrano resti enormi, divelti ed abbattuti, di metropoli infinite. Ma se si giunge a traverso la fatica delle strade impervie e dei viottoli sassosi all'orlo dell'altipiano, ecco, tutto il mare grande è dinanzi ed un tremito agita i cuori più chiusi dinanzi la luminosa vastità, che vibra, e scintilla e corrusca sotto la divinità del sole latino; il mare striato da le correnti quasi oleose fra 1* increspamento delle onde sottili, il mare di un azzurro pensoso quando il vento lo ha battuto lungamente, il mare di un verde limpido e blando quando la freschezza dei venti crepuscolari lo sfiora con le ali leggere e fugaci. E allora in ogni cuore è il grido dei popoli selvosi calanti la prima volta alla marina, il grido degli antichi popoli inebriati da la vastità senza limiti tangibili, il grido dell' uomo che corre per le vie della vita e del mondo cercando una mèta che non sa dove risplenda, é si sazia nello spettacolo di un infinito, oltre il quale la sua anima può lanciare senza freni l'indefettibile palpito della sua ricerca che non le dà tregua e l'affatica come una gioia troppo intensa e come un desiderio tanto acuto, che diviene quasi un dolore : la passione.
      E la vastità del mare è fatta più grande da l'orlo delle terre che l'accompagna fin quasi all'orizzonte profondo e poi sfuma pur esso a poco a poco nell'infinito.
      Uguali nell'apparenza festosa, ilguali nel grande sole benefico, le terre della libertà e le terre del pianto chiudono il mare da destra e da sinistra, e da destra la terra bassa porta su la cima il monile insulare di Grado e il continente si incurva fra scintillìi di paludi e selve rivierasche e colli diversi verso le grandi pianure dominate dal Po, e di lontano si ammassano a l'orizzonte schiere azzurre di prealpi (morbide, schiere cilestrine, pallide, quasi grigie d'alpi più remote, ammassi di vette rosee e
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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