Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LE NOSTRE TERREgiallastre di montagne sovrane, che segnano ogni giorno sul cielo lontano a chi le guarda dal paese schiavo la formidabile bellezza del paese libero.
      A sinistra, quasi su la schiena stessa delle onde e delle spume, i castelli marini, il castello di Duino su cui s'eterna il ricordo di Dante e ai cui piedi la roccia ripete una soave leggenda di donna sacrificata all'amore del castellano geloso; il castello di Miramare, su cui pende torva l'ombra della tragedia imperiale e che invano per quell'ombra sorride bianchissimo nelle sue cinture di verde intenso e fra la decorazione dei suoi boschi nerastri; e Sistiana, piccola conca serena a cui l'onde giungono stanche mormorando a pena, e Griamano solatia, percossa da l'irruenza festosa dei grandi flutti; e Bārcola, che i-nizia la grande cintura di Trieste fumigante nel porto frequente e nelle lontane officine accese, fino al riprendere tranquillo della pace agreste e marina verso l'Istria ricca d'olivi e di vigne e di cipressi come le colline di Toscana la dolce, allietate ai piedi da le piccole cittā marinare dal grande ricordo e dal grande cuore italico, donde le vele salpano ancora rosse e gialle verso Venezia a portarvi gli aromi recisi delle boscaglie istriane, presso quella punta della Salute, ove poi si serrano l'una a l'altra nel breve riposo per subito riprendere la nota via da la sponda a la sponda del mare famigliare.
      Ecco : tutto il mare č costellato di quelle piccole vele audaci, in cui fino alla vigilia della guerra continuava quasi unica la grande tradizione marinara, la invincibile audacia navigatrice delle razze venete su l'Adriatico veneziano.
      Il Carso, balcone superbo su la bellezza adriaca, si stende indi entro terra fino quasi ai naturali confini d'Italia e il suo orizzonte terrestre porta in lontananza la dentatura rocciosa dell'altissimo Tricorno. E nella apparente monotonia ha varietā e bellezze diverse quasi indescrivibili.
      Ma una bellezza pių alta, pių eterna, andō acquistando nei giorni guerreschi, opponendo le sue terribili asprezze alla conquista italiana, quasi a provarne t^tta la resistenza e tutto l'impeto prodigioso. Paese dall'ap-
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      I. Reggio — Storia della grande guerra d'Italia — Voi. vjjt. 2


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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