Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAparenza fatale, il Carso era ben degno d'essere il campo della gesta eroica italiana : ai suoi piedi mormora il mare italico, sulla sua vastità si eleva la forza delle Alpi nostre, baluardo nei secoli alla minaccia delle cupidigie straniere.
      Opporsi tenacemente alle invasioni straniere : è stata questa la millenaria missione storica del Friuli Orientale.
      La sapienza romana piantò Aquileia come un formidabile vallo a difendere l'Italia dalle invasioni che per le vie del Norico, dalla selva di Ternovo e dall'Illirico, minacciavano di sboccare nell'alta valle del Po.
      Tra le Alpi e il mare vi sono venti chilometri di nudo terreno : una porta aperta. I romani la sprangarono solidamente. Non solo : compresero l'utilità positiva che ad essi stessi poteva recare il possesso della regione, e vollero che da Aquileia partissero le strade onde le loro legioni dovevano avviarsi per piantare l'insegna dell'aquila ai confini del mondo.
      Quando l'Impero romano si sfasciò, — scrive Guido Buggelli, — attorno ad Aquileia si franse l'irrompente furia barbarica; e se essa poi cadde sotto i cavalli di Attila, non però non rimase, abbarbicata al suolo, dove i consoli l'avevano piantata, simbolo di estrema difesa i-deale.
      Le colonie romane che erano state dedotte tra il Timavo e il Tagliamento, servirono appunto a contenere le invasioni minaccianti, sì che i barbari, ogni qual volta vollero, per questa via, penetrare in Italia, cozzarono subito con gente che sistematicamente, con tenacia, li avversava.
      E i soldati dei patriarchi di Aquileia dapprima, e poi quelli della Serenissima, fecondarono con il loro sangue un (( humus » dove non può nascere e prosperare altra pianta che non sia nostra.
      Per secoli e secoli la stirpe friulana resistette alle immigrazioni slave e tedesche, difendendo a palmo a palmo il territorio e conservandone sempre il dominio, anche quando lo straniero riusciva a penetrarvi. Fu così che
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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