Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAquale Gorizia e Monfalcone e Cormons resistettero tenacemente.
      Di Monfalcone, — scrive Virginio Gayda, — paese di lavoro, popolato di una vasta massa operaia, conosciamo già licenziamenti dai cantieri degli operai italiani. Era possibile, qui, un giuoco di massa : non lo si è lasciato intentato. Nelle elezioni dietali del luglio 1913, poi, si vedono le guardie escludere a forza dallo scrutinio i fiduciarii del partito liberale e del partito socialista» mentre, già alla vigilia della votazione di ballottaggio, quattro impiegati del cantiere, propagandisti del partito liberale, erano stati invitati dalla Direzione, non "certo per sua spontanea ispirazione, ad abbandonare per qualche giorno Monfalcone, fino ad elezioni compiute.
      Cormons è a mezz'ora dal confine del Regno. Ciò che vi avviene tocca la vitale questione della sistemazione delle frontiere. La città è italiana : se ne è voluto fare una base d'operazione slovena. Vi sono entrati lentamente, iniettati dal Governo, qualche dozzina di slavi, quasi tutti impiegati di Stato : ferrovieri, doganieri, scrivani. Quando si sono contati in un numero sufficiente per farsi sentire, si sono organizzati e han cominciato a far della politica. Qualcuno li ha aiutati. La colonia dei nuovi venuti s'è data agli affari : ha comperato un po' di terra, alberghi, ne-erozii, incoronandoli di insegne slovene, ha organizzato l'immigrazione di gente slava in città. C'ò è avvenuto inavvertitamente. Nel 1908 la «Cirillo e M^tadio» vi ha aperto una scuola slovena : un istituto di zio d'America; non vi si pagano tasse, vi si regalano anzi, ai piccoli che la frequentano, libri, abiti, scarpe. È una tentazione per la oovera gente. Chi paga? 11 Governo la sussidia...
      Ma la mèta suprema dell' assalto è stata Gorizia. La capitale, il centro della zona italiana, il maggior concentramento di ricchezza fondiaria ed edilizia, di capitale mobile e di affari, era l'obbiettivo preferito per gl' invasori sloveni. ^Che cosa sono in realtà gli sloveni? È un popolo di contadini, venuto ultimo nel movimento nazionalista degli slavi meridionali, che vuol sistemarsi, insieme agli altri, in qualche cosa di organico e di vitale, per una poli-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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