Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAIl Governo austriaco, inutile dirlo, aiutò gli sforzi slavi con ogni mezzo. Negli ultimi anni istituì a Gorizia una scuola magistrale slovena e sequestrò le imposte addizionali del Comune per assicurare la esistenza ad una scuola popolare slovena — ciò che non è mai avvenuto, per esempio, a favore di alcuna scuola italiana della Dalmazia.
      Nel 1913, quando si svolgevano le elezioni per la Dieta, il Governo austriaco soppresse le disposizioni del regolamento elettorale, che riconosceva alla rappresentanza municipale certi diritti di cooperazione; ha tolto al Comune il diritto di compilare le liste elettorali; ha ordinato e diretto da solo tutte le operazioni. Quaranta chiese, che non hanno diritto di voto, sono comparse fra gli elettori. 1 più inverosimili episodi di violenza e di falsificazioni hanno accompagnato il ballottaggio. I deputati liberali nazionali della Dieta sono stati decimati così da dieci a cinque : quelli clericali austriacanti son saliti da cinque, a dieci.
      Si voleva assolutamente smantellare la resistenza nazionale di Gorizia. 11 primo agosto 1913 il Luogotenente partecipava al Comune un decreto ministeriale, che gli toglieva improvvisamente, senza ragione, le mansioni delegate. Ciò è avvenuto anche a Trieste. Prima ancora, altri colpi di mano elettorali han battuto le città della Dalmazia. Era un plagio che il Governo austriaco andava commettendo verso sè stesso. Il programma èra sempre quello : dovunque vi sono italiani, v'è qualche cosa da schiantare, da distruggere...
      La venuta di Hohenlohe nella Venezia Giulia a rappresentarvi il Governo di Vienna è stata il segnale dell'attacco furioso.
      Conosciamo la tattica — scrive il Gayda — di questo principe intelligente, che combina e maneggia dosi di popoli come materie di esperimenti chimici. Il suo piano era diretto a incanalare slavi nelle città italiane, per rodere le rocche centrali, le chiavi fondamentali dell'italianità. Poi ohe vi era già, verso i maggiori centri cittadini» una corrente naturale di immigrazione, la sua azione si concretò a dirigerla, a gonfiarla, a sistemarla. Nel Friuli
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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