Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAAdriatica di lavori portuali, costruttrice dei nuovi moli e delle dighe di Trieste, a scavare il santorino occorrente per formare i grandi blocchi di cemento armato, non a casaccio, come usava lungo le spiaggie sabbiose del litorale, ma in modo da tracciare una via, ed è costituito da un canale navigabile, che collega la città friulana all'Adriatico. Sorsero sulle rive del canale e dei grandi bacini nuove industrie possenti, immensi cantieri ed officine potenti : e così jrigermogliò la vita dove un giorno la maremma silente dominava con la sua sterile povertà.
      Oltre al grandioso cantiere navale, sorsero a Monfalcone una grandissima • fabbrica di soda, un cotonificio, un'officina elettrica capace di produrre 10.000 cavalli di forza, varie fabbriche di prodotti chimici e molini.
      Anche la zona media del Friuli Orientale è ricca, seminata di borgate ove s'intreccia la vita feconda dei campi con quella febbrile delle industrie.
      La campagna friulana, disseminata di ville e di palazzi antichi dall'architettura robusta e gentile che Venezia insegnò ad ogni terra adriatica, irrigata di frequenti canali, solcata da fiumi veloci, dà meravigliosi prodotti del suolo. E con poco sforzo quella regione potrà avere straordinario sviluppo.
      Una grande strada, — scrive il Desico, — una tram-via veloce, una linea ferroviaria e marina; ecco i tre fattori che da soli sarebbero stati capaci di donare al Friuli la ricchezza. Tre opere che quei paesi chiedevano da decenni per poter rifiorire gagliardi : e che sempre furono rifiutate.
      È un ben modesto fabbisogno, come si vede. E il Friuli Orientale potrà avviarsi, anche sul terreno economico, verso nuovi destini e diventare un importante fattore di ricchezza e di progresso.
      I nuovi destini troveranno in quelle terre una razza che ha saputo meritarli. Secoli di tenacia, d'ostinato lavoro, di rettitudine proverbiale, di fede infrangibile, hanno conferito alla lunga attesa del Friuli Orientale una nobiltà che impone rispetto.
      Senza aver mai avuto nè mai cercato aiuti di fuori, quel popolo ha trovato nella sua salda fibra il solo fattore
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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