Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
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TRIESTE
- La sintesi dell'irredentismo — « Tergeste » romana — Il Comune medioevale — L'usurpazione austriaca — Il contratto bilaterale — « Ne Austria né Venezia » — L'anno della distruzione
— Il linguaggio italico — L'anima nazionale — Il sacrificio di Oberdan — L'offerta alla tomba di Dante — Pitteri e gli intellettuali — Attilio Hortis — Giuseppe Caprin — Trieste e Giosuè Carducci — Felice Venezian — Le battaglie per il Comune
— La Società del Progresso — Trieste nulla deve all'Austria
— Il Portofranco — Commerci e industrie — L'avvenire economico — Nessuna concorrenza a Venezia — La fibra triestina — L'ultima speranza — Italia ! Italia i Italia !
Altre terre irredenti, al pari e più di Trieste, hanno combattuto e sofferto per mantenere inviolata la loro fulgida italianità. Ma fu Trieste che diede lustro e notorietà alla loro lotta, fu Trieste che, sintetizzando nel suo nome l'idea dell'affrancazione dal dominio straniero, fece di quelle aspirazioni una grande causa storica, che si posò davanti al mondo come un problema imperioso, al quale tosto o tardi doveva venir data soluzione.
La grande e bellissima città adriatica, il potente emporio commerciale che dominava i mercati levantini, il vivaio di gagliarde energie in ogni campo dell'umana attività, conferiva agli sforzi di tutte le terre sorelle una consacrazione di solenne importanza. Trieste, centro di attrazione di tutte le province italiane soggette all'Austria, divenne il simbolo dell'irredentismo, il faro da cui irradiava nel mondo la luce purissima di quella superba-idealità.
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