Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIANessuno può osar di dire che i triestini abbiano mancato alla promessa allora fatta.
      Trieste diede alla causa dell'irredentismo il martire, che col suo sacrificio preparò l'avvenire. Il ricordo di O-berdan fu perenne incitamento per la gioventù italica, sfolgorando sulla causa alla quale egli aveva dato la sua vita.
      « 11 suo corpo morto, — scriveva Baccio Bacci, — che la paura dei barbari trafugò nel cimitero, perchè la tomba di lui non fosse venerata dagli italiani, non è mai sparito dinanzi agli occhi nostri. Per lunghi anni noi lo abbiamo visto, con la bionda e dolcissima testa reclinata sulla spalla, con la bocca ancora piena dell'ultimo grido d'amore, pendere dalla forca nera e sinistra; lo abbiamo visto quando Trieste gemeva sotto nuove infamie austriache, quando la brutalità della polizia tedesca rabbiosamente tentava di soffocare il sentimento italiano, imprigionando cittadini insigni, imbastendo processi mostruosi, violando obbrobriosamente le leggi morali della giustizia e della libertà, aizzando contro i triestini la marmaglia slovena, la delinquenza teppistica, racimolata nef bassi fondi per essere paladine dell'Impero; noi lo abbiamo visto sempre, quel corpo intirizzito, quando una tragedia nuova ha tormentato il cuore di Trieste. Allora, l'immagine di quel cadavere diventava più grande, più nera; si avvicinava di più alle nostre anime; si faceva più penosa. Ci sembrava di essere tanto vili accanto alla grandiosità di quel sacrificio sublime; ci sembrava che il mar-dire dovesse, dall'altezza del suo sogno, disprezzare la nostra meschina bassezza, la nostra esitanza timida e paurosa. Invano, dunque, egli aveva rinunziato alla vita giovane, all'avvenire luminoso; invano, dunque, egli aveva composto per il dolore materno una corona di spine; invano, dunque, egli, morendo, aveva insanguinato il trono degli Absburgo, perchè sulla testa del barbaro si scatenasse l'ira santa dei fratelli?
      « No, no! 1 fratelli attendevano e maledicevano.
      « Il sacrificio di Guglielmo Oberdan è stato il fuoco alimentatore delle nostre rimembranze; lo abbiamo custo-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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