Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LE NOSTRE TERREdito e vegliato acceso nel tempio della coscienza, ove i farisei non entrano e non trafficano. Noi lo abbiamo a-mato, quel gesto magnanimo ed eroico... »
Chi osasse pensare vano il martirio di quel momento, tardi nella cronologia del martirologio generale italiano, presto per la redenzione effettiva della Venezia G'ulia, penserebbe, oltre che una bestemmia, un assurdo. Il momento — dice Giulio Caprin — era proprio quello : mentre il Governo italiano era costretto dalla sua infelice situazione europea a firmare l'alleanza con lo Stato fatalmente nemico, era indispensabile che Trieste ratificasse con il sangue di un suo figlio il patto storico che doveva, a suo tempo, annullare l'alleanza momentanea ed occasionale. Nel momento stesso in cui l'italianità di Trieste e di Trento doveva essere rinnegata dall'Italia ufficiale, l'altra Italia che, essendo irresponsabile per la diplomazia, può assumersi la responsabilità della storia, doveva riconfermare il suo diritto e la sua promessa. È l'impiccato del 20 dicembre 1882 che salva il diritto italiano di Trieste dalla prescrizione.
La fiamma che ardeva nell'anima di Guglielmo O-berdan e lo incitò al supremo sacrificio, ebbe il suo primo alimento in quella condizione di spirito dominante a Trieste, che subordinava ogni altra preoccupazione all'idea dell'Italia. Grandi o piccoli, gli eventi italiani trovarono sempre, giorno per giorno, la loro ripercussione a Trieste. T triestini ignoravano e volevano ignorare completamente le vicende della vita politica, sociale, artistica, letteraria dell'Austria : i loro sguardi erano fissi sulla penisola e cercavano colà, soltanto colà, argomenti di gioia e di dolore, emozioni, memorie, incitamenti...
Nel 1908 gli italiani di Trieste vollero offrire alla tomba di Dante a Ravenna l'ampolla che doveva servire a racchiudere l'olio per alimentare la sacra fiamma s"l sepolcro dell'Alighieri. E in quell'ampolla fusero gli ardenti delle loro case, gli oggetti che più avevano partecipato alla loro vita, perchè nel metallo passasse quasi ^^ riflesso delle loro anime.
Per raccogliere quell'argento — narra Virginio Gay-
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I. Regcio — Storia della grande guerra d'Italia — Voi. VIV 3
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