Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LE NOSTRE TERREconnesso per diversi fili alla grande energia e alla fede sicura di Felice Venezian.
      La coscienza veramente romana che egli aveva del diritto era il fondamento ideale della sua grande opera pratica. Del grande artista della politica egli possedeva tutte le doti anche esteriori : ma si sentiva prima di tutto triestino; poiché la sventura della nazione stringeva la sua città in solitudine, egli fu contento di concentrare nell'ambito chiuso della città solitaria l'energia che avrebbe potuto guidare forse una intera nazione. Spirito moderno, volto audacemente a riformare il presente in nome dell'avvenire, parve un uomo antico, il figlio di uno di quei Comuni italiani del Medio Evo per cui oltre le mura della città patria non è che l'infinito di Dio. 11 suo dio infinito, limite all'azione concentrata sulla sua città, era l'idea italiana : questa doveva attuarsi tutta per l'armonia fatale della libertà umana.
      Il campo delle più fiere battaglie, delle quali Felice Venezian è stato lo stratega, fu il Comune di Trieste.
      11 Governo austriaco ed i partiti avversi agli italiani coalizzarono sempre le loro forze per schiacciare il Comune italico : le riviste militari e panaustriache di Vienna lo chiamavano beffardamente « il partito degli italianissi-mi )) e lo accusavano d'irredentismo; il Luogotenente di Trieste gli aveva giurato una guerra mortale — pure il Comune resistette, vinse, fece della sua lotta il suo alimento quotidiano, e, poiché la lotta si faceva ogni giorno più aspra, esso si distese, si levò, come se la fiamma della battaglia avesse bruciato tutti gli scoramenti e rinnovato in un'eterna giovinezza tutte le energie.
      Quando c'è la fede, non basta un programma di Governo per sopprimere un popolo. L'idea non muore. Dà invece — ben dice il Gayda, — come la pietra, lampi di luce e scintille quanto più la si percuote.
      Dopo il '66 s'intensifica a Trieste la politica aspra del Governo austriaco contro gli italiani. Nel '69 la vitalità del sentimento italiano si manifesta già con un Consiglio municipale spiccatamente nazionale. È la reazione immediata, l'istinto di difesa delle cose vive e sensibili. Nel
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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