Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LE NOSTRE TERREcostruzione, le pelli gregge, la resina, il talco, le alberature per le navi; da Ravenna, canape e granaglie; dalle Marche, pelli; dalla Puglia, olio, agrumi, frutta, zolfo e zafferano; da Venezia, panni, stoffe, cera, droghe, oggetti di bronzo e di ottone e manufatti diversi.
      Nel 1382, l'annessione all'Austria mette fine all'èra del Comune indipendente di Trieste.
      Gli anni che seguono sono anni di tristezza. Il malcontento è punito con la forca : declinano i commerci, nuove lotte s'ingaggiano, fremiti d'aspirazioni autonomistiche e impeti di ribellione scuotono la città. All'influenza nefasta che sui traffici della piazza esercitano le discordie intestine, le lotte con le città rivali e le gravose restrizioni delle libertà mercantili, aggiunge il suo contributo deprimente lo spostamento delle vie mondiali del commercio. Trieste decade : e l'Austria non fa.nulla per rialzarne le sorti.
      Passano gli anni e i secoli. Finalmente, al principio del Settecento, quando era già scesa all'ultimo gradino della depressione, Trieste comincia a risalire verso un avvenire di maggior prosperità. Spazzato il mare dai pirati, dichiarata nel 1707 libera la navigazione per tutto l'Adriatico, protetto il commercio per terra contro i malandrini, voltisi ovunque gli animi dei governanti a considerare con maggiore favore le cose commerciali, dichiarate, ad imitazione degli altri porti italiani, Trieste e Fiume porti franchi nel 1719, i traffici respirano con più libertà, pulsa con ritmo più celere la vita degli affari, si espandono i commerci con maggiore ardimento d'iniziative su per i liberi mari. Sotto l'influenza delle nuove teorie mercantilistiche — nota Mario Alberti, — cadono le barriere doganali interne fra terra e terra, fra provincia e provincia, fra città e città, barriere che presentavano o-stacolo quasi insormontabile alle possibilità di scambio, cosi che il commercio ne era diminuito e si limitava alle merci preziose e rare che tolleravano i forti aggravi daziari. Col cadere di queste barriere, con l'allargarsi dei territori doganali, il commercio si ravviva potentemente; prende una vivacità di mosse mai vista per l'innanzi.
      Squarciati i continenti ed aperta dal genio umano u-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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