Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LE NOSTRE TERREpio appar veramente mirabile e solenne cosa, tale da giustificare ogni celebrazione più grande.
      Alzato tra il V e il VII secolo il sacro edificio sulle cui sorti vegliò la fede di Eufrasio, primo vescovo pa-rentino, serba, malgrado le integrazioni e le sovrapposizioni bizantine, una dignità schiettamente latina.
      L'interno è d'una prodigiosa ricchezza : porfido, corallo, madreperla, serpentino verde rivestono le pareti.
      Il campanile è staccato dalla chiesa. E Giuseppe Caprin, acuto' osservatore d'ogni particolare estetico che potesse dar luce sul carattere nazionale dei monumenti, notava :
      Questo particolare artistico della torre discosta e separata dal tempio bisogna notarlo, dacché lo incontriamo a Rovigno, a Cittanova, ad Umago, a Pirano, ad Isola, a Capodistria ed a Muggia, e dacché iha dato motivo a Théophile Gautier di scrivere :
      « Nei paesi italiani, gli architetti si sono sempre sentiti imbarazzati dei campanili, non sanno o non vogliono attaccarli al monumento. Si direbbe che, preoccupati loro malgrado dei templi pagani, riguardano il campanile cattolico come un'aggiunta deforme, una e-screscenza barbara, e non ne fanno che una torre isolata e mostrano d'ignorare i magnifici effetti deH'ardhi-tettura religiosa del Nord. »
      Se l'arte, come afferma Luigi Archinti, « è uno studio della parte sublime della storia di tutti i popoli », essa è in pari tempo la più chiara manifestazione dell'indole diversa dei popoli. Théophile Gautier non doveva pretendere di trovare nei paesi meridionali un' arte nordica.
      Ecco Pola, l'antichissima città, ohe il mito vuole fondata dagli inseguitori di Giasone, veleggianti nel Quarnaro per togliergli il vello d'oro... Centosettant'anni prima dell'era volgare, Pola si chiamava Pietas Julia ed era colonia romana. E Roma vi lasciò le sue magnifiche vestigia.
      Oggi ancora resiste ai secoli la grandiosa Arena,
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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