Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LE NOSTRE TERREtalvolta invece si contrae, si restringe in una striscia sottile, come premuta da una forza invisibile.
      Nell'interno sono le concentrazioni slave : ma non unite in un solo blocco. La cittā di Pisino attesta col fiero castello, erto sul baratro della Foiba, le sue origini feudali; ma le straniere signorie non valsero a falsare il carattere italiano di quella forte popolazione. E le altre cittā e borgate lottarono sempre con altrettanto fervore per la loro italianitā.
      La campagna č semināta cosė di isole italiane. Dove č un centro cittadino di qualche importanza, anclhe lontano dalla costa, si trova subito una viva orma italiana : profili di mura e di case, linee d'archi, foggie del vestire, un puro parlare, una accesa anima — antichi segni morti, segni contemporanei dell'italianitā che s'č generata o s'č spinta fin qui e v'č rimasta. Questi sonō i segni di Pinguente, di Buie, Portole, Montona...
      Sono strane oasi, completamente . isolate, come smarrite, senza pių alcuna unione di territorio nazionale con le zone costiere, ma pure perfette castella italiane, rette quasi tutte da municipi italiani, battute tutto intorno da una ondata slava, che preme da secoli contro le loro mura e non č riuscita a sfondare il cerchio della loro miracolósa, fantastica resistenza.
      L'Istria č una regione economicamente importante. A provarlo, bastano le sue miniere di carbon fossile di Carpano e di Vines presso Albona, le altre sue miniere di saldarne fra Pola e Medolino e sulle isole Brio-ni, i suoi boschi che dānno l'ottimo legno per l'ossatura delle navi, le sue varie e fiorenti industrie d'Isola, di Pirano, di Rovigno, la flottiglia delle sue societā di navigazione, i navigli del suo grande e piccolo cabotaggio, i quattro cantieri di Lussinpiccolo, la ricchezza dei marmi delle sue cave...
      In linea strategica, l'Istria ha per l'Italia un'importanza capitale. I romani ben lo sapevano : e occupata l'Istria costituivano a rafforzo della naturale barriera, quel duplice vallo ohe cominciava da Fiume e spingeva la prima linea avanzata fino oltre Nauporto. Per que-


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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