Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LE NOSTRE TERREliano ebbe due leggi : la longobardica e la latina, l'Istria si mantenne fedele alla latina insieme con Roma, Venezia, Ravenna, Napoli, la Toscana, l'Umbria, l'Abruzzo, la Calabria. La parte poi più importante dell'Istria, formata delle sue maggiori città marittime, si mantenne sempre collegata a Venezia, e, solo nell'interno, e per poco, i Longobardi ne alterarono le condizioni politiche, finché cacciati dai Franchi, potè l'Istria, quasi tutta l'Istria, seguire le sorti di Venezia e dell'Esarcato di Ravenna. Passata sotto il vicariato imperiale dei Papi, ne divenne suddita di diritto, ma restò per altro pressoché libera di fatto.
      Anche durante il dominio di Carlo Magno, la parte marittima dell'Istria potè mantenersi, come rilevò il Fambri, nella solita sua condizione con Venezia.
      In successivi periodi, il Marchesato Istriano fu e-lettivo fino al 1026, poi ereditario fino al 1230, e da ultimo fu acquisito dai Patriarchi di Aquileia fino al 1420. Ma il sentimento locale di indipendenza non mancò mai di affermarsi contro le signorie straniere.
      Quando i Patriarchi vollero preporre personaggi stranieri al Governo, gli Istriani li rifiutarono dichiarando di non accettare che Istriani o Friulani. « Erano dunque fino d'allora abbastanza irredentisti », nota il generale Perrucchetti in una sua bella evocazione dei venti secoli d'italianità dell'Istria.
      Il popolo istriano — dice il Gayda — non sa neppure immaginare un aspetto delle cose, nella sua terra, ohe non sia italiano. Lo vedete in tutti gli episodi della piccola e simpatica vita comunale di questi dimenticati paesi costieri, che serbano ancor oggi un po' della fiera indipendenza degli antichi municipi, governati con statuti autonomi.
      Parenzo non sa trovare altro stile, per il suo nuovo municipio e le sue case, che quello veneto. Orsera vi vanta, fra le migliori sue glorie, il bottino che i veneziani hanno fatto del suo marmo, per edificare San Marco : e, in cambio della pietra preziosa che ha dato, s'accontenta del ricordo eternò che la lega così, di là
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      I. Reggio — Storia della grande guerra d'Italia — Voi. Vili. 5


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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