Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
VIIFIUME
La perla del Quarnero — Il dominio ungherese — Le foci dell'Eneo — I tempi feudali — L'atto di maria teresa — l'oppressione straniera — L'attentato all'autonomia — La lotta gagliarda — i tentativi dei croati--intangibile italianità — trieste e fiume — il problema commerciale — L'avvenire delle industrie —
La chiave dell'Oriente — Necessità strategiche — L'afferma-
, zi one di un diritto.
Sullo sfondo del meraviglioso scenario del Quarnero, dietro alle aspre sagome delle isole, nella cerchia maestosa dei monti, Fiume si stende come una bianca visione, inghirlandata dal verdeggiare della sua riviera bellissima.
Fiume conta oltre 50.000 abitanti; a differenza delle altre città irredente, si trova, sola col suo ristretto territorio, sotto il dominio dell'Ungheria.
Questa sua speciale condizione di. appartenenza all'altra parte della Duplice Monarchia, spiega il fatto che il suo nome non sempre fu associato a quello delle città sorelle.
Intorno ad essa, la cenerentola delle città italiane dell'opposta sponda adriatica, si formò come una congiura del silenzio, mantenuto per lunghi anni; ed il velo dell'oblio parve fosse sceso sui suoi destini.
Icilio Baccich, che fu podestà di Fiume e poi condusse con la penna e la parola una vivace campagna per l'unione della sua città all'Italia, ha ricordato in un suo scritto in qual modo i destini della « perla del Quarnero » siano stati legati per tanti anni all'Ungheria.
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