Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAIl dominio ungherese non è giustificato ne da motivi etnici, né da motivi storici.
      Gli ungheresi, di razza mongolica e provenienti dall'Asia, non hanno nulla di comune colla popolazione della città di cui sono una esigua minoranza, e non hanno mai avuto diritto di cittadinanza sulle rive del Quarne'ro.
      Le ragioni per cui fu loro attribuito il possesso della città furono puramente economiche; e la fonte di questo possesso è da ricercarsi in un eccezionale provvedimento di Maria Teresa, da cui, certo, non possono farsi scaturire diritti. Non bisogna poi dimenticare che la città è divisa dall'Ungheria da un territorio croato di oltre 300 chilometri di estensione.
      Al tempo dei romani antichi, la località in cui sorge Fiume era conosciuta sotto il nome di Tharsattica.
      Claudio Tolomeo ricorda Tharsattica e le foci del fiume Eneo; ove sta appunto l'attuale città.
      Che il luogo fosse abitato dimostrano la concorrenza di varie strade romane; la presenza del vallo/romano sulla riva destra dell'Eneo; l'arco romano, che certamente non fu eretto in luogo solitario; la larga messe di antichità romane : lapidi, iscrizioni, sarcofaghi, urne, monete.
      Fiume fece parte della Liburnia romana come libero Municipio; il territorio della città e quelli limitrofi passarono traverso la dominazione dei Goti, dei Bizantini e dei Franchi.
      Nei tempi feudali fu sottoposta alle chiese dell'Istria; fu data in feudo dai Patriarchi di Aquileia ai Vescovi di Pedena e di Pola, e da questi ai Duinati.
      Dal dominio dei signori di Duino passò ai Walsee, che la tennero fino al 1466, anno in cui passò alla Casa d'Austria; nel 1522 veniva aggregata al Ducato di Car-niola.
      Ma la città ed il territorio godettero sempre larga autonomia; e già nel cinquecento fu compiuta la codificazione degli Statuti.
      Le prerogative autonome della città erano massime : comprendevano anche il diritto di legiferare. II
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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