Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAinvasioni barbariche, presso la muraglia enorme ohe segnò il confine fra Roma e Bisanzio, vissuta indipendente e libera, di propria vita comunale fin quasi ai nostri giorni, Fiume non appartenne mai alla Croazia, non fu mai altro che italiana. Essa ebbe la sventura di subire il malgoverno croato per quasi vent'anni, dal 1848 al 1867; chiese ed ottenne di essere liberata dal giogo che la reazione austriaca le aveva imposto, e la partenza dei dominatori croati fu salutata con giubilo dalla città festante. Sono dunque assolutamente infondati i vantati diritti dei croati su Fiume.
      La loro cupidigia è mossa da un intento obliquo. Essi tendono a Fiume, perchè Fiume croata, elevandosi a emporio commerciale della Sia via meridionale, diverrebbe la concorrente formidabile di Trieste, farebbe i-nevitabilmente diminuire l'importanza e il valore di quel massimo porto adriatico. Non solo, ma Fiume diverrebbe pure un centro di cultura per gli slavi, i quali la convertirebbero da posto avanzato dell'italianità in un centro d'irradiazione del panslavismo.
      Del resto, l'attuale presenza di slavi a Fiume — nota il Baccich — non potrebbe costituire nè una preoccupazione, nè un pericolo; sia perchè, perduta la speranza, col nuovo eventuale assetto, di poter ulteriormente diffondersi, o imporsi, mantener desta la fucina di agitazioni, alimentata dal danaro, e di fare lucrosi affari sotto il manto della politica, la maggior parte di essi leverebbero le tende e tornerebbero ai patri lari; sia perchè gli altri, i pochi autoctoni, rimasti e distribuiti in gran parte nelle frazioni del contado, privi del loro sostegno materiale, e divisi dai capoccia, non chiederebbero di meglio che di accettare con entusiasmo i fatti compiuti.
      La massa compatta di più di trentamila italiani conterebbe a Fiume un numero ben maggiore se l'immigrazione dei regnicoli non fosse stata dalle autorità in ogni modo e costantemente impedita ed ostacolata e se il nucleo considerevole non fosse stato assottigliato in questi ultimi tempi dai bandi e dalle espulsioni inflitte in larga misura, e dal forzato esodo di molti, che
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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