Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAdella sua malinconia poi che malato e deposta la porpora a Nicodemia, sentiva gravare sul suo capo il tedio della vita e dell'onnipotenza. %
Chiuso da un quadrilatero di mura possenti e turrite, ricco di loggiati dai marmi preziosi, di archi eleganti sorretti da colonne leggere dai bei capitelli finemente scolpiti, fastoso di peristilii, bello per un portico racchiudente il mausoleo che più tardi doveva serbare le spoglie imperiali, il palagio di Diocleziano appariva come una meraviglia che solo la potenza d'un imperatore romano poteva creare.
Morto Diocleziano, il palagio fu adibito per molti usi plebei, e una parte di esso vide anche le tessitrici lavorare abiti per la soldatesca.
In seguito fu anche teatro d'un terribile dramma di sangue per opera d'un arcivescovo che fece uccidere e fu ucciso, come in una tragedia di Grecia antica.
I Visigoti d'Alarico diedero principio alla distruzione del palazzo, completata poi per opera degli A-vari.
Ma anche dopo secoli dall'invasione degli Avari, Salona venne abitata, però essa facevasi sempre più squallida, e invece là dove sorgeva il palazzo di Diocleziano, si sviluppava la città d'oggi : Spalato.
Una forte scrittrice, Bruno Sperani, che ivi trascorse parte della sua fanciullezza, la ricorda con vibranti parole.
II mausoleo di Diocleziano si è tramutato nel Duomo meraviglioso. Ed altri monumenti superbi vanta Spalato : il battistero di San Giovanni, antico tempio d'Esculapio, fatto costruire nel suo palazzo da Diocleziano, la casa del Municipio di stile gotico; e i torrioni, i portali, le colonne, le fortificazioni medioevali, le rovine di castelli veneziani, tutte le sacre reliquie d'un passato italico glorioso ed eroico. Il museo di Spalato è ricco di sculture, di colonne e di frammenti marmorei dissepolti dalle rovine di Salona, ma i tesori maggiori e migliori sono lontani, in mano all'Austria rapace. Sui resti dell'anfiteatro, ricco ed elegante, e sui ruderi della passata magnificenza, s'arrampica e si strin-
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