Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LE NOSTRE TERREe di dolore. Ma il popolo di Zara ricorda ancora quel giorno...
      Dell'italianità delle città e delle isole dalmate — scrive Alessandro Dudan — sono splendidi ed irrefragabili documenti le collezioni di leggi municipali, gli statuti medioevali, che ci rimasero conservati in manoscritti latini anche dai tempi precedenti il dominio veneziano e che poi furono, come nelle città d'Italia, riformati in lingua italiana secondo i tempi e seguendo l'evoluzione del diritto italiano.
      La collezione di leggi romane italiane più perfetta e meglio conservata è quella della repubblica di Ragusa, ohe risale al secolo decimoterzo. Tranne una sola inconcludente eccezione, tutte le leggi, tutti gli statuti di Dalmazia sono completamente latini e italiani.
      Non soltanto latini o italiani per scrittura e lingua, ma tali per spirito, per contenuto e persino per tendenza, perchè alcuni di questi statuti — bellissimi e-semplari di diritti municipali di tipo romano, che a-vrebbero potuto figurare fra i monumenti più italiani del Muratori — proibiscono addirittura ai nuovi arrivati dalle montagne nella città di usare nella vita pubblica un'altra lingua, che non sia la latina o l'italiana.
      Gli atti del sinodo di Spalato del 924 sono il più bel documento della latinità della chiesa dalmata, che insorge contro le innovazioni glagolitiche (veteroslave) del vescovo di Nona, ne abolisce la diocesi e statuisce che il clero di Dalmazia debba essere latino.
      Ad esaminare monumento per monumento lungo le vie delle città di Dalmazia, lapide per lapide, oggetto per oggetto nei musei, pergamena per pergamena, carta per carta negli archivi di Dalmazia, risulterà per chiunque — afferma il Dudan — spontanea e luminosa la prova della continuità mai interrotta, senza soluzione alcuna di tempo, prima della romanità, poi della bassa latinità e, per evoluzione da questa, dell'italianità di tutte le città della Dalmazia dai tempi romani del secondo secolo avanti Cristo ai giorni nostri; latinità documentata già nella fondazione dei municipi
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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