Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAdella gens Julia, nelle loro costituzioni, nella lingua, nelle iscrizioni, nella toponomastica (quanti nomi di luogo, che passano per slavi, sono di pretta radice latina!) nella onomatologia, nella chiesa di origine apostolica, negli statuti municipali del medio evo, negli u-si, nei commerci, nelle lettere, nelle scuole, nella splendida fioritura architettonica.
      La Dalmazia diede imperatori a Roma, diede uno dei più illustri Padri, San Girolamo, alla chiesa romana; Sebenico diede all'Italia il suo primo grammatico, Fortunio, e poi un successore non indegno nel Tommaseo; a Spalato studiò Ugo Foscolo; fu la Dalmazia a dare al rinascimento delle arti italiane uno dei suoi fondatori, Luciano de Laurana, e il non meno illustre Andrea Schiavone di Sebenico, alle scienze italiane un De Dominis e un Boscovidh. Tutto quello che fu civile e illustre in Dalmazia, è stato nei secoli latino ed italiano...
      La Dalmazia ebbe il suo proprio idioma, d'origine prettamente latina. Sono interessanti le vicende di quel linguaggio attraverso i secoli : ed il prof. E. G. Parodi le ha sapientemente ricostruite.
      La conquista deH'Illiria fu il primo passo alla romanizzazione della penisola balcanica, coronata con la conquista della Dacia : e il latino venne estendendosi dall'Adriatico al Mar Nero e dai Carpazi! al Pindo, trattenuto dall' avanzare più oltre verso Mezzogiorno da un solo poderoso argine : la lingua greca. La linea di divisione fra le due grandi lingue della civiltà antica e mondiale, può segnarsi fra Lissus (oggi Alessio), oppure fra Durazzo, sull'Adriatico, e Costanza sul Mar Nero, dal territorio albanese, ove così profonde sono ancora le traccie del latino, al territorio romeno, l'estrema difesa, anche oggi, valida e vigile della latinità nell'oriente.
      I linguaggi latini dell'Adriatico erano, a quanto sembra, due : l'uno dall'odierna Albania settentrionale al Montenegro; l'altro sulle coste dalmate. E pare che l'uno e l'altro dialetto cominciassero assai presto a distinguersi tra loro per lo svilupparsi di differenze ab-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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