Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LE NOSTRE TERREsoffermiamo a dire con quali frodi, tre anni dopo, alle elezioni dietali del 1870, fu sconfìtta l'italianità in Dalmazia, non raccontiamo i famosi scandali elettorali di Sini, il massimo distretto dalmata, dove la votazione fu prolungata per otto giorni perchè non si riusciva a raggiungere la maggioranza croata, dove le liste erano piene di morti, dove due compagnie di cacciatori tirolesi furono chiamate a scacciare con le baionette gli e-lettori italiani che, trattenuti dall'ostruzionismo, si o-stinavano, anche dopo otto giorni, a voler votare, dove il presidente governativo della commissione elettorale fu sospeso telegraficamente perchè manteneva l'ordine ed evitava la frode, dove due impiegati governativi furono traslocati perchè avvisarono il commissario di polizia che si perpetravano irregolarità, dove lo spoglio e il computo dei voti si faceva nell'abitazione di un capo croato. Sono cose ormai antiche. Le varie elezioni che hanno dato la Dalmazia ai croati, sono un crimine di lesa civiltà ».
Ciò che fu compiuto dai due generali è indescrivibile. La forza era dalla loro parte è ne usarono e ne abusarono senza remissione.
Così fu che nella vita pubblica, nelle rappresentanze comunali, provinciale e parlamentare della Dalmazia l'elemento italiano è stato ridotto ai minimi termini. Mentre gli italiani, quand'essi erano i dominatori, rispettavano il principio della rappresentanza delle minoranze, sebbene non fosse codificato nelle leggi austriache, e istituivano con i fondi provinciali, in grandissima parte da essi governati, scuole e istituti di beneficenza per gli slavi, i croati — divenuti padroni — negarono agli italiani ogni diritto politico, li esclusero, quando e dove potevano, da ogni rappresentanza, e chiusero tutte le scuole comunali e provinciali italiane.
Fino alle elezioni del 1897 — ricorda il Dudan — gli italiani della Dalmazia erano riusciti ad avere un ultimo loro rappresentante al Parlamento di Vienna. Col suffragio universale, introdotto nel 1907 per il Parlamento, gli italiani in Dalmazia avrebbero avuto diritto almeno ad un mandato : ma con un'artifìziosa manipo-
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