Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
« Noi (dalmati delle classi intelligenti) abbiamo come lingua materna l'italiano : tutte le nostre madri e le nostre spose e le nostre figliole usano l'italiano; ma nostro dovere patriottico è di rinnegarlo, di combatterlo, di obliarlo ».
Questo è il contrasto tra italianità e slavismo in Dalmazia! In questa terra, nella quale formidabili tempre italiche esercitarono la potenza delle armi latine per la grandezza di Roma e di Venezia, da Appio Claudio a Marco Bruto, da Pietro Orseolo a Enrico Dandolo, da Marin Faliero al Morosini, in questa terra l'italianità è germinata da tutte le virtù della gente nostra.
Ma quali sono, infine, quei pretesi « diritti storici» che il croatismo invoca senza posa per giustificare le sue cupidigie sulla Dalmazia?
È facile la risposta. Quei diritti sopra un inesistente documento di Eraclio imperatore bizantino (638), il quale concesse ai croati il diritto di soggiorno nei luoghi occupati dagli Avari in quella provincia. Ora, Come scrisse di esso il Tommaseo, tanto spesso citato a torto e a vanvera, « sarebbe da vedere, anche trovato il diploma greco che in chiari termini lo esprimesse, se l'imperatore potesse fare ai croati regalo, non dico di anime umane, ma del paese ch'egli aveva perduto, e non poteva più togliere ai barbari. Ma la storia dice ohe nel nono secolo la Dalmazia era tuttavia attribuita all'impero ».
Ora, nel 998 l'impero concede, come tutti sanno, a Venezia l'occupazione della Dalmazia, — delle città, cioè, ohe, indipendenti da Costantinopoli, s'erano rette a municipi liberi e italici. Nell'anno 879, è vero, ai duchi croati l'imperatore dà il diritto di farsi da esse pagare un tributo : ma questo tributo altro non era, in verità, dhe taglia a garanzia contro le invas'oni degli stessi croati. Mài, dunque, la Dalmazia, tranne che in qualche minuscola parte e per brevissimo tempo, è stata dei croati.
« I croati — ha scritto ancora il Tommaseo — se avessero fatto tutt'una nazione coi dalmati, dovevano
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