Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
VIIIL TRENTINO E L'ALTO ADIGE
La porta del Trentino — Rovereto e i suoi castelli — Trento romana — Le gemme architettoniche — Il castello del Buon Consiglio — Tragiche memorie — La vita eroica di Ergisto Bezzi—Le parole del superstite — La leggenda del «secolaredominio» — Il simbolo dell'eterna italianità — Il monumento a Dante — « ...e par che aspetti a Trento» — Dasindo e Giovanni Prati — Un ricordo carducciano — Scipio Sighele e il suo bando dal Trentino — Le valli pittoresche — A Castel Ivano — L' « obbedisco » di Garibaldi — Mezzo secolo di lotta — La compatta massa nazionale — Il regime del terrore — Il quadro economico — La'distruzione delle industrie — Gli e-migranti trentini — Tenace ricostruzione della ricchezza — L'avvenire minerario — I diritti dell'Alto Adige — La patriottica intuizione di Ferdinando Martini — La gran cerchia delle Alpi — Le insegne di Roma al «tremendo spalto».
La Valle Lagarina, grandiosa e pittoresca, ohe conduce da Verona a Trento lungo le sponde dell'Adige torbido e impetuoso; la valle superba d'ogni bellezza naturale, che vide l'inceder lento e pensoso di Dante, ospite dei Castelbarco, amici di Can della Scala, è la. porta spalancata oggi, finalmente, verso il cuore del Trentino.
Ecco Ala, adagiata nella valle, col fiume ohe la bacia da due lati, quasi nascosta tra il fitto fogliame dei suoi giardini, con le ultime case c!he si arrampicano sul fianco del monte e si dileguano, in fondo, dietro lo sperone della roccia, col pendìo biancheggiante di mura che gli danno l'aspetto di cento terrazzi.
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