Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LE NOSTRE TERREEcco Santa Margherita, ecco Marco, accovacciati tra le roccie e il verde. Ecco Rovereto, l'antica piazzaforte della Repubblica di Venezia...
      I veneziani fortificarono Rovereto con ogni cura, e la città fu per qualche tempo la rocca più potente e munita di tutta la Valle Lagarina : nella famosa guerra della Lega di Cambray contro Massimiliano Imperatore, Venezia perdette tutti i suoi possedimenti nel Trentino, tranne Rovereto, che resistette strenuamente, mirabilmente. La Rocca, veramente italica, fu l'ultima ad abbassare lo stendardo di San Marco in faccia al secolare nemico : abbassò la sua insegna gloriosa soltanto quando gli austriaci la costrinsero a cedere per mancanza di armi e per fame...
      I castelli, numerosi e pittoreschi, i cui ruderi circondano ancora Rovereto, godettero nel medioevo triste fama e furono circondati di leggende terribili e paurose, che le popolazioni del luogo si tramandarono fin quasi ai nostri giorni.
      Così, ad esempio, il castello di Baseno fu sede dei conti di Baseno, e poi dei Castelbarco ed infine dei conti di Trappa, che divennero, sul finire del medio e-vo, i più violenti autori di stragi e fomentatori di delitti d'ogni genere, specialmente diretti contro i poveri valligiani.
      Così il castello di Nomi, che fu distrutto in una famosa notte del luglio 1525 dalle popolazioni terrorizzate ed esacerbate dalle feroci vessazioni del feudatario; così il castello di Nogaredo, tristamente celebre per le mille leggende di stregoneria che si diffusero sul suo conto.
      Rovereto andò orgogliosa, e per non breve corso di tempo, delle sue industrie fiorenti. Abilissimi filatori di seta e ricchissimi mercanti, i roveretani fecero prosperare .meravigliosamente l'arte serica introdotta nel luogo fin dal 1530 dal veneziano Salviotti.
      Per settecento anni, Trento fu sotto la dominazione romana, e dalle sue mura quadrate gli eserciti imperiali vigilarono quella gran porta d'Italia.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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