Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LE NOSTRE TERREForse la chiesa più bella di Trento, più ancora che il Duomo e quella della Trinità, è Santa Maria Maggiore, con l'ampia navata, ove il silenzio solenne che regna invita alla meditazione. È forse la più bella : non la più poetica. Attraversata la città, passato il piccolo e quieto cimitero, fra i prati verdeggianti, sulle rovine di un tempio sacro a Saturno, oltre l'Adige che la bacia, sta l'antichissima chiesa di Sant'Apollinare, sola, silenziosa, presso il ponte, sotto cui il fiume scorre mormorando a portare a Verona il memore saluto di Trento..»
      Il gigantesco castello del Buon Consiglio, ohe riassume tanti secoli di storia, porta nella sua mole maestosa le traccie dell'opera d'insigni artisti italici.
      Le origini di questo edificio, ricinto di alte mura, munito di massicci torrioni di pietra viva che gli dànno aspetto di fortezza, si perdono ancora nell'età romana, della quale resta superstite la torre rotonda di Augusto. Attorno a questa, nell'ottavo o nono secolo circa, venne costruita la rocca, che in principio fu l'abitazione dei vescovi.
      I secoli portarono nuovi ampliamenti e nuove magnificenze; il castello divenne una dimora regalmente sfarzosa, che ospitò i più potenti Sovrani. Durante il regime austriaco, altri furono gli ospiti del castello del Buon Consiglio : erano i patriotti, che languivano nei fondi di torre... E nei fossati del castello, nel 1848, furono barbaramente fucilati i volontari italiani, fatti prigionieri in uno scontro con le milizie imperiali.
      A quei tragici ricordi di guerra e di morte sovrasta un fulgido nome dell'eroismo trentino : Ergisto Bezzi.
      Nato a Cusiano nel 1835, egli fu tra i Cacciatori delle Alpi con Garibaldi. La notte del 5 maggio 1860, era tra i quaranta uomini, « parte marinai fedeli, parte volontari, ma del fiore », come dice Guerzoni, che comandati da Bixio s'impossessarono dei due navigli, i quali, poi, da Quarto a Marsala, dovevano covare in seno la liberazione delle due Sicilie.
      I Mille, miracolosamente sfuggiti all'inseguimento di due squadre : la borbonica e la sarda, sbarcano; fra;
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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