Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAtoriosa battaglia, e così ne descrive la fase più importante :
      « ...guidati e preceduti da Ergisto Bezzi a cavallo e dal Castellini, i volontari eransi formati in colonna e a gran carica, appena ricevuto il comando ed uditi i primi squilli di tromba, passarono il ponte di legno, sotto una grandine di palle ed infilarono l'arco, sotto il quale va la strada maestra per Lodrone, Darso e Storo : in quella corsa caddero i nostri primi feriti. Appena riusciti nello stradale all'aperto s' incontrarono gli austriaci, cioè le due compagnie di avanguardia. Vedere i nostri volontari e voltare le spalle fu tutt'uno; in massa si diedero a fuggire, gettando kepi, armi, ogni impedimento.
      « Il Bezzi, spronato a carriera il cavallo, si gettò dietro i fuggenti e solo si trovò per lungo tratto in mezzo a loro, tirando sciabolate a destra ed a sinistra, non curante di sè stesso. In distanza vedevasi il suo burnous bianco dominante in quella confusione. Poi, quando Io credevamo perduto, eccolo di volo frammezzo a noi, miracolosamente incolume! Ma la sua mantellina ed il berretto erano in parecchi punti traforati dai proiettili del nemico e le sue membra contuse. »
      Dopo il Caffaro, Bezzi si batte a Montesuello; a Bez-zecca è di coloro che miracolosamente rialzarono le sorti della giornata. Ferito, resta al suo posto e, afferma il conte Martini, altro trentino che fu tra i prodi della sanguinosa pugna : « Il Bezzi, che dolorava assai della sua ferita, dietro mia viva sollecitazione s'indusse a raggiungere l'ambulanza; e si decise solo quando si dovette convincere che il suo stato lo rendeva inabile a qualsiasi successiva azione ».
      Finita la guerra, egli ritorna a Milano che, non perfettamente guarito della ferita di Bezzecca, abbandona l'anno dopo, e corre sui campi di Mentana, ove è fatto colonnello, per affermare col sangue i diritti d'Italia su Roma.
      Ferito ad ambedue le coscie da una palla dei meravigliosi chassepots, è fatto prigioniero e condotto a Roma...
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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