Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAa Trento, gli stabilimenti della lana e della chioderia in Val di Ledro. Molti altri prodotti vegetali e minerali, come il sommaco, la magnesia, lo spato, il gesso, venivano lavorati in stabilimenti trentini per l'esportazione.
      La piccola città di Ala aveva undici notevoli fabbriche di velluto. Sempre verso la metà del secolo scorso, esistevano nelle valli del Chiese e del Sarca parecchie ferriere e fabbriche di vetro. Quella di Pinzolo e quella d'Algone occupavano ciascuna cento operai.
      Tutta questa fiorente industria subì un terribile crollo allorché, con l'annessione del Veneto al Regno d'Italia, il Trentino venne privato del suo naturale mercato : la pianura del Po.
      La barriera doganale costringeva il Trentino a rinunciare ai cereali della vicina vallata del Po e ad approvvigionarsi in Ungheria, sottostando a enormi spese ferroviarie. Molte altre ragioni concorsero : e il paese fu piombato nella miseria più completa. Sentì tutta la dolorosa verità del grido antico : « Guai ai vinti! »
      Corsero tra il 1870 e il 1885 gli anni più terribili per il Trentino. L'Austria non solo si mantenne indifferente ed estranea alla sorte miserevole del Trentino : gli fu nemica. Al paese che avea bisogno di cure e di medico, riserbo solo frustate e carnefici : lo abbandonò alla furia dissanguatrice dell'amministrazione tirolese.
      Nei conflitti economici, come nei conflitti nazionali, la popolazione italiana fu sempre la Cenerentola. Nella stipulazione dei trattati doganali, gli interessi degli italiani furono sempre sacrificati.
      Ma la fibra dei trentini, anche nella battaglia economica, mostrò la sua vittoriosa tenacia. Quelli che non trovavano più lavoro, emigravano : torme di contadini e montanari laboriosi, sobri, intelligenti, che approfittando dell'esperienza di intere generazioni si assicurarono traverso mille angustie, senza il sussidio di pubblici o privati provvedimenti, vie proficue nel vecchio e nel nuovo mondo.
      Si deve a questa emigrazione se il paese si è sollevato dagli enormi debiti accumulatisi sulla possidenza; e
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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