Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LE NOSTRE TERREdalle necessità militari della patria. Infatti, di qua dall'Alpi, oltre al Trentino propriamente detto, v'è la vasta regione dell'Alto Adige, dalle leggi della geografia e da quelle storiche ed economiche che ne dipendono assegnata incontestabilmente all'Italia.
      Sanno gli italiani tutti che al di qua del Brennero vi sono 180 mila tedeschi? che dentro i confini della patria un vasto paese accoglie da secoli genti straniere?
      Questo vasto paese è l'Alto Adige, la valle superiore atesina, con le altre che scendono in essa, avendo per centro la città di Bolzano.
      Il bacino dell'Adige — nota Ettore Tolomei, — benché negli aspetti naturali svariatissimo, mostra — quanto alla conformazione e ai caratteri principali della valle principale e delle confluenti — una perfetta unità. Dalla pianura veronese alle sorgenti del fiume, è tutta una grande valle italiana.
      La catena spartimari fra l'Adige e l'Inn è sempre stata tenuta per universal consenso confine d'Italia.
      Da quando Roma unì le genti italiche, e lingua e costume, commerci ed armi primieramente assursero dai piani aperti della Penisola nelle ampie valli del suo grande aggere alpestre, che tutto compenetrarono, ebbe l'Urbe notizia dell'alto compluvio di questo fiume, seppe le scaturigini montane delle copiose acque fluenti lungo le rocche di Trento e di Verona.
      Dante ricorda l'Alpe che « serra Larnagna sovra Ti-ralli », sopra il castello, cioè, e contea di Tirolo, là dove appunto sono le Alpi Venoste e Passirie, arco della grande catena spartimari. I confini alpestri del bel paese cantò il Petrarca nei famosi versi. Le cronache italiane del tempo comprendono in Italia e Trento e Merano. Le antiche carte italiane ascrivono alla regione veneta il bacino dell'Adige intiero. I dispacci degli ambasciatori veneti del 1500, parlando dei monti fra l'Inn e l'Adige, dicono : « le confine d'Italia ».
      La coscienza nazionale, rinvigorita nel Rinascimento, non cessò più nei secoli di confessare la grande patria italiana nei suoi naturali confini, finché Giuseppe Mazzini ne auspicava il risorgimento politico, segnando
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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