Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAscorrono a mezzodì, l'alma terra si discopre tutta e si manifesta in un istante, bella come un prodigio.
      Haec est Italia Diis sacra. Sono questi già i suoi vigneti e i suoi fiori, le sue correnti e i suoi profumi. Prima l'Alpe precipita^ poi le montagne si accavallano digradando, le valli discendono a spira, le prealpi si distendono, le colline si allungano nella pianura, la pianura si perde infinitamente verde e lontana verso l'Adriatico e l'Appennino.
      E da questa immensa discesa dalle cime di ghiaccio ai floridi campi padani, da questo fluire di mille rivoli e fiumi verso i nostri mari, deriva l'indiscutibile vero; non si dimostra, ma si vede che è terra d'Italia, anch'essa la regione atesina, tutta intera, dalle fonti d'Adige e d'I-sarco fino alle rive del Garda e ai colli di Verona...
      L'Alto Adige, magnifica regione, italianissima di sito geografico, di clima, d'aspetto, è italiana anche in buona parte di abitatori, poiché l'elemento nostrano si avanza costantemente per il Valdadige e già circonda e penetra Bolzano e Merano, e pur sempre sui monti laterali l'elemento latino resiste, sostenendo anche etnograficamente i diritti della nazione italiana fin proprio all'Alpe Centrale.
      Le Alpi non si cancellano, — esclama il Tolomei, — nè si può negare l'influsso del clima sui caratteri fisici e intellettuali di chi spreme le uve a mezzodì e di chi taglia gli abeti a settentrione del monte. I 180.000 tedeschi cisalpini, insediati lungo l'Adige, non offuscheranno l'unità nazionale, come non la turba l'idioma francese dei valdostani.
      Nel circondario di Bolzano, questi germani cisalpini, o tirolesi, albergano in quotidiano contatto coi 40.000 atesini (italiani e ladini). L'Austria adoperò ogni mezzo lecito ed illecito per il trionfo del germanesimo; gli italiani non hanno mai tentato di snazionalizzare altrui, attirando alle proprie scuole dei bambini dell'altra stirpe o corrompendo gli adulti per aggregarli, imbastarditi, alla propria compagine. L'italianità non procede con siffatti artifici, bensì per lenta sostituzione di famiglia a fami-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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