Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAcui abbiamo respinto, avanti la guerra, la proposta cessione della Venezia, i desiderii del Re, della Nazione, e dell'esercito italiano di proseguire la guerra, quel breve tempo che potesse ancora convenire alle due parti, senza provocare l'intervento francese, ma fino a che il nostro programma nazionale fosse compiuto e la Prussia avesse vantaggi corrispondenti; avere il re Vittorio Emanuele desiderato che la Prussia nulla convenisse, senza un preventivo accordo coli'Italia. Esposi la necessità per l'Italia di compiere questo programma, aggiungendo : quii serait regrettable si, pour des questions de peu d' importance comme territoire et comme po-pulation restées pendantes, les alliances avenir dans la nouùelle assieite qui prendrait 1' Europe, devaient se grouper d'urie manière irrationnelle et contre nature...
« Il Re ascoltò ogni cosa, e pose molta attenzione a queste ultime parole, ma rispose che la necessità delle cose aveva imposto la pace; invocò le difficoltà militari delle operazioni che dovrebbero ora compiersi proseguendo la guerra, mentre per il passato tutto era siffattamente riuscito che egli doveva mettersi in ginocchio, e riconoscere l'intervento della Divina Provvidenza, il quale si era manifestato in questa circostanza in modo troppo visibile... »
Il 29 luglio, mentre Napoleone insisteva per l'armistizio con l'Austria sulla base della cessione del Veneto; mentre Cialdini, occupata Padova e Vicenza, avanzava con 150.000 uomini a marcie forzate verso la Car-niola; mentre Garibaldi e Medici tenevano le valli meridionali del Trentino, Visconti-Venosta, ministro degli esteri, aveva mandato a Nigra, nostro ambasciatore a Parigi, una nota irt cui era detto :
« L'oggetto forse più rilevante dei negoziati attuali è la questione della rettificazione dei confini del Veneto, i quali dovrebbero essere portati all'Isonzo e ad u-na linea che attraversa la valle dell'Adige a sud di Bolzano ed al nord di Trento. »
Infatti, Nigra presentava al ministro degli Esteri
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