Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAno quel fatto che lei spinse massimamente alla guerra. Noi saremmo come era la Prussia; avremmo fra la Provincia del Friuli occidentale e fra l'Istria, gettato in mezzo l'Impero austriaco. La Prussia ben sa che cosa significa lo avere altro Stato che il proprio territorio tagli in due...
      « Un periodico tedesco scriveva : « Istria, Trieste e Gorizia, paesi italiani nell'Austria, saranno l'anello che congiungerà l'Italia, per mezzo dell'Austriaco, alla Germania ». Ci permettiamo di avvertire quegli scrittori che tale anello sarebbe per noi quella catena che un condannato stringe all' altro. L' anello solo che l'Italia ai paesi tedeschi può congiungere, è l'interesse reciproco; esso, non il giogo austriaco, congiungerà gl'italiani ai tedeschi, per quantunque debban essere politicamente e territorialmente separati. Forsechè non erano pol'tica-mente e territorialmente disgiunti lo Stato del Re Vittorio Emanuele e quello di Re Guglielmo? Eppure, s'intesero così bene per la vicinanza degli interessi!...
      a Che cosa vogliono la Diplomazia ed il Commercio? Vogliono la pace. Coll'Italia all'Isonzo i diplomatici... hanno assicurato la guerra per un avvenire prossimo. A ohe dissimularlo? Finché l'Austria si accampa sur una zolla del nostro terremo, Regno d'Italia vuol dire la rivoluzione, la guerra all'Austria, la guerra agli interessi dei mercati. Il Regno d'Italia sarà la pace, quando l'austriaco avrà passato le Alpi. Si solleverà una provincia nell'Impero austriaco? Quei malcontenti avranno il loro alleato sicuro nel Regno d'Italia. Si mostrerà una nube a minacciare l'Austria dall'estero? Polìtica naturale dell'Italia sarà il fare sforzi affinchè quella nube si converta in uragano. Ogni nemico dell' Austria ha, dunque, certezza positiva di avere il giorno della lotta un alleato fedele su cui contare, nell'Italia più forte per esercito e per armata, più istruita dai casi presenti, nell'Italia cresciuta a virilità. La pace momentanea che noi faremo coll'Austria, non può conseguentemente essere che una pace bugiarda. Gli austriaci non ci chiameranno più i piemontesi; il loro ambasciatore sarà nella nostra Capitale, il nostro a Vienna; ma noi saremo sempre
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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