Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAte tergestini, istriani e della costa goriziana, trascinati colà esecr abilmente a pugnare contro i propri fratelli? Tanto delitto dei fautori del diritto divino deve finire una volta; e tanto valore degli istriani e dei triestini deve essere messo, come vuole Iddio, a disposizione della loro famiglia nazionale. Ber le cose dette è reso manifesto che l'Italia sarà verso l'Austria ciò che fu la Prussia finora : una rivale implacabile; l'Italia spierà ed affretterà il momento per attaccare la guerra di nuovo.
      « L'Austria col torrente italiano all' Isonzo, 1' Austria senza quadrilatero, l'Austria alla quale è oggimai noto che gl'italiani si battono, e che se il nostro paese non ha avuto un generale oggi, il potrà avere domani,... l'Austria paurosa vorrà inaustriacare l'Istria, inaustriacare Trieste, che sostenne e sostiene l'italianità sua in modo così splendido, inaustriacare Gorizia, che dal suo colle saluterà ogni dì la sottostante tricolore, inaustriacare quelle regioni per presentare al tribunale d'Europa l'assimilazione compiuta : ma i discorsi del Parlamento italiano, gli italiani partiti d'azione e militare, l'emigrazione perpetua, rovesceranno i castelli in aria del governo di Vienna, e l'appicco alla guerra si presenterà più presto di quanto i politici miopi si vanno immaginando. I gridi di dolore ci saranno, e l'Italia li ascolterà. Gli uomini della diplomazia e della Borsa si accorgeranno presto che i firmatari del trattato fecero i conti senza l'oste, e che il confine nostro all'Isonzo non poteva non produrre quello che diplomazia e commercio vogliono evitare.
      « La questione italiana, troncata così, non soddisfa veramente a nessuno degli interessi elevati, che una politica generosa deve proporsi di favorire, e in quella vece asseconda unicamente le viste dei nemici di Francia e d'Italia... Il confine italiano all'Isonzo, mediatrice la Francia, che per salvare l'Impero austriaco indebolisse l'Italia e la traesse al punto di dover subire un armistizio indecoroso, seminerebbe la diffidenza fra il nostro popolo ed una nazione, per la quale, memori di quanto fece per loro Napoleone, otto italiani su dieci si sacrificherebbero. Dalla diffidenza scaturirebbe quindi quel-


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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