Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAe dispendiosi arnesi di guerra a gran pena disseminati lungo l'assurda frontiera. A queste due condizioni fondamentali, dunque, — del completamento dell'unità nazionale e della garanzia della difesa militare, — è indispensabile obbedisca insieme il confine futuro; poiché né potrebbe essere accettata dallo Stato italiano una frontiera militarmente buona che tradisse il postulato nazionale, né potrebbe per converso assumersi come limite futuro una linea includente, sì, i fratelli irredenti, ma pericolosa per noi dal punto di vista militare, come la linea odierna.
      Ciò posto, ognun vede come facile, semplice, immediata si presenterebbe la soluzione, se nei territori oggi austriaci la schiatta italiana si estendesse compatta, senza mistione e senza dispersione, fino all'incontro di una barriera naturale capace di assicurare davvero lo Stato nostro contro ogni offesa straniera. La linea termine della nostra nazionalità essendo in tal caso una cosa sola colla linea di difesa desiderabile e desiderata, qui sarebbe senz'altro da designare e da volere la frontiera nuova d'Italia. Ma tale condizione di cose non si verifica che in poca parte della regione in parola.
      Se infatti si cerchi di precisare quale veramente sia e dove corra nella disputata regione la linea limite della nostra nazionalità, o, diciamo pure, la linea limite della parlata italiana, facilmente si scorge come, — a parte le difficoltà del precisare una linea di separazione nelle zone mescolate d'italiani e di gente d'altro linguaggio, e nei territori dove persistono, come isole, brandelli vivi di lingue diverse, — il confine approssimativo della nostra nazionalità non coincide con una linea atta comunque alla difesa militare.
      L'Italia non può temere la necessaria inclusione di stranieri nei suoi confini naturali : né essi debbono temere dell'Italia. Non dall'Italia essi potrebbero avere l'oppressione che l'Austria esercitò sulle terre nostre, o la Germania in danno dei suoi sudditi polacchi.
      Dentro i confini naturali della Penisola, in Valle d'Aosta, vivono da tempi lontani quasi duecentomila
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 8. Le nostre terre (Dal Brennero alla Dalmazia)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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