Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL MARE NOSTROfondo è relativamente considerevole, portandosi fino ai mille metri.
Nell'una e nell'altra supposizione verrebbe a rendersi molto più evidente di quanto oggi appaia all'occhio profano, il legame di continuità tra la regione dalmato-i-striana e le prealpi veneto-lombarde, continuità che il geologo ha affermato quando appunto estese a dette prealpi il nome di Dinaridi.
In un passato geologico lontano i fatti si presentarono come se si fosse verificata la prima supposizione; in un avvenire geologico forse non tanto lontano, i fatti si presenteranno come se si avesse a verificare la seconda; ma sopratutto ad altre cause, diverse dalla supposta, dobbiamo attribuire dette trasformazioni. Una di queste cause consiste nei potenti, continuati e svariati depositi glaciali di alluvione, di sedimentazione lacustre, di deltazione o di insabbiamento litorale, i quali come trasformarono in pianura l'antico golfo padano, così vanno ora trasforman-• do in pianura l'attuale Adriatico superiore. Collettore delle acque di quella pianura fu e sarà il Po; questo, come andò gradatamente allungandosi e successivamente catturando i fiumi del Piemonte, della Lombardia e dell'Emilia, ora suoi affluenti, così, continuando il proprio allungamento, verrà a catturare alla propria sinistra, l'uno dopo l'altro, l'Adige, il Brenta, il Piave, il Tagliamen-to, l'Isonzo, che a loro volta si saranno allungati spingendosi sempre più avanti le rispettive zone lagunari; ed alla propria destra andrà catturando i fiumi dell'Appennino romagnolo-marchigiano, che ora sboccano direttamente in mare.
Si sa che il delta del Po avanza di 70 a 80 metri all'anno; ma tale avanzamento che si risolve in una conquista della terra sul mare di oltre cento ettari di terreno annualmente, sarebbe anche maggiore, e quindi l'interramento dell'alto Adriatico sarebbe più prossimo, se altra causa non agisse e non avesse agito in senso contrario. Questa causa è il bradisismo discendente da cui è colpito il nostro bacino padano adriatico. Si chiamano bradisismi come è noto, quei lentissimi ma continui moti di sollevamento o di affondamento a cui sono soggette certe pla-
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