Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL MARE NOSTROcialmente con riguardo all'importanza per la navigazione, si scorge subito l'immensa superiorità dell'orientale sull'occidentale. L'orientale è anche più favorita dalla natura per la sua posizione rivolta a mezzogiorno e per la maggior abbondanza d'acqua piovana.
      Considerandole invece più attentamente si osserva che gli svantaggi dell'occidentale sono compensati da vantaggi che mancano affatto all'altra.
      Innanzi tutto l'occidentale ha più terra e quindi maggior ricchezza, e poi, sebbene non sia gran cosa, non è battuta tanto dai venti di bora e di sirocco. Ma la differenza geografica più essenziale e di maggior effetto nel valore sociale si deve cercare nel raccordo dei versanti alla propria catena e nella posizione complessiva di questa rispetto alle altre regioni circostanti.
      Due versanti come l'orientale apenninico e l'occidentale carsico, che si guardano e che sono uniti dal mare, devono avere frequenti contatti. Però i versanti di uno stesso monte, per quanto divergenti, non stanno isolati affatto ognuno per sè, ma devono vivere uniti, anche loro malgrado, come due fratelli siamesi che si volgessero le spalle.
      Anche l'Apennino come il Carso ha le sue vette selvagge e i suoi burroni, pendii dirupati, scoscendimenti di terreno, valli parallele e trasversali che ostacolano il passaggio da un versante all'altro. Però questo non è il tono dominante come nel Carso. L'Apennino, specialmente nel versante tirrenico, degrada in molte catene collinose, attraversate da fiumi benefici e intersecate da valli ubertose, in cui si formarono molti centri cittadini. Fino al mare è un lungo tratto di terreno coltivabile, fertile, per di più armonico, che eccita ogni attività umana, manuale ed intellettuale.
      L'Apennino e il Carso discendono ambedue dalle Alpi : ma l'Apennino è il figlio prediletto. L'Alpe, la madre, è l'elevamento geologicamente e socialmente più importante d'Europa, e la ragione d'essere dell'Italia. La penisola italica, lanciata come un ponte nel mezzo del grande bacino mediterraneo, è la via naturale di comunicazione fra tutti i punti della vasta periferia. L' Italia,
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 9. Il mare nostro (Il dominio dell'Adriatico)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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