Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

Pagina (24/178)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAreva dovesse migliorare le sorti dei cartaginesi, offrendo loro, in luogo di Siracusa perduta nello stesso anno, una ottima base d'operazione. Ma non essendosi arresa la rocca, a nulla valse l'occupazione della città, più tardi ripresa dai romani.
      Ben presto adunque il vincitore di Canne s'avvide che nulla era da sperare dalla parte d'Oriente. Infatti il pretore Levino sbarcava nell'Epiro e costringeva Filippo a dare alle fiamme la flotta alla foce dell'Aoo.
      Questo successo dimostrava che i romani non soltanto erano i veri signori dell'Adriatico, ma che godevano sul mare una notevole superiorità rispetto ai cartaginesi e specialmente su Filippo. Ma essi non ritenevano il dominio dell'Adriatico pieno ed intero senza la padronanza del seno superiore; e tornava poi necessario congiungere i nuovi domini dell'Illirico con l'Italia per via di terra. Così adunque il Senato spingeva la conquista ad oriente della valle padana, assoggettando i veneti e gli istri, e fondando, a baluardo d'Italia contro i barbari d'oltr'Alpe e a presidio dell'alto Adriatico, la colonia d'Aquileia.
      Occupata l'Istria, i romani usarono con moderazione della nuova vittoria presso l'Alpe Giulia ed apprezzando il valore spiegato da quei primi abitatori dell'Istria, così fieri della indipendenza, cercarono di farsene, piuttosto che dei soggetti, dei soci : ed arrivarono a cattivarsene l'animo, praticando un imperialismo che redime e non opprime, e ad elevarne le sorti coi benefici della già prevalente coltura latina, che sviluppò il commercio, l'industria e sopratutto l'agricoltura mercè la colonizzazione, coli'invio di 14 mila agricoltori latini.
      A consolidare il possesso si stabilirono in pari tempo a presidio dei luoghi più importanti, nei forti campi militari (castra) e nelle caserme, lungo le linee preparate a difesa, numerosi veterani, che avevano servito in parecchie fra le più gloriose legioni, e si distribuirono ad essi ed alle loro famiglie delle terre, come premio di guerra, nel meritato riposo.
      Parecchie fra le colonie latine dell'Istria brillarono per prosperità e cultura, specialmente a Capo d'Istria, a
      — 24 —


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 9. Il mare nostro (Il dominio dell'Adriatico)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

Pagina (24/178)






Siracusa Canne Oriente Levino Epiro Filippo Aoo Adriatico Filippo Adriatico Illirico Italia Senato Italia Alpe Adriatico Aquileia Istria Alpe Giulia Istria Istria Capo Istria