Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAEppure Roma, giunta al culmine della gloria — nota giustamente il Cassi — non era, se ben la studiamo nell'anima e nei propositi de' suoi reggitori oltreché nei sentimenti del popolo latino, una vera è propria potenza marinara. Lo Stato romano, che s'era formato e che andava sempre più ingrossando, non aveva acquistato quello spirito marinaresco, che apparve fortissimo nella piccola nazione fenicia e quindi anche in Cartagine, quell'amore verso il mare, che trasformò la maggior parte dei greci in abilissimi navigatori.
      Ma nelle terre su cui Roma imperava, esistevano piccole nazioni, vivevano popoli e comunità pieni d'intraprendenza marinara, per i quali eran sempre vive e sacre le tradizioni navali. Non erano tali infatti tutte le spiaggie adriatiche, sulle quali aleggiava ancora il mito di Diomede e la leggenda d'Enea? Ed erano appunto queste forze, disseminate nello Stato latino, che avevano donato alla dominatrice i mezzi per abbattere la temuta Cartagine e l'egemonia punica sul Mediterraneo; erano queste forze che, saldamente unite e disciplinate, avevano innalzato la vincitrice alla signoria dei mari.
      Sei furono i maggiori porti che Roma ebbe nell' A-driatico : e ciascuno scelto con particolare studio della località e destinato a speciali funzioni.
      Brindisi oltre che un buon porto era lo scalo delle regioni fertili dell'Italia meridionale; Ravenna era lo scalo importantissimo della Padania; Aquileja il punto di congiungimento e di sbocco delle strade dalla Rezia e dal Norico; Pola, protesa sul mare, era stazione principalmente navale; Salona, una piccola Roma all'estremità della linea più breve tra l'Adriatico e il Danubio, in posizione favorevole per retroterra, era la sede naturale e migliore per la capitale della vasta provincia d'illiria; Du-razzo era il punto di congiunzione della Via Appia oltre il mare con la Via Egnazia, cioè la strada più breve tra Roma e la Grecia.
      Dopo essere stato teatro di più d'un episodio durante le guerre civili, l'Adriatico ebbe dagli imperatori miglio-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 9. Il mare nostro (Il dominio dell'Adriatico)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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