Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IliIL MARE DI VENEZIA
La spedizione contro i narentani — Lo sposalizio del mare — Le Crociate — L'apogeo della potenza marittima — Il protezionismo veneziano — Pisa e Genova nell'Adriatico — Cento-trent'anni di guerra — Le imprese degli Angioini — Privilegi e diritti — La definizione di fra Paolo Sarpi — La floridezza di Ragusa — La comparsa dei turchi — Il pericolo spagnuolo — La Lega di Cambray — Le incursioni dei pirati — La battaglia di Lepanto — Il progetto di tagliar l'istmo di Suez — La decadenza della repubblica.
La prima grande affermazione di Venezia fu la lunga campagna contro i pirati narentani alla fine del decimo secolo. Il doge Pietro Orseolo II occupò successivamente Ossero, Zara, Traù, Spalato, Curzola, Lago-sta, Lissa, accolto festosamente dalle popolazioni latine. Nell'anno 1000, i predoni slavi erano sconfitti : e il doge, tornando a Venezia col titolo di duca della Dalmazia, istituiva, a memoria del grande evento, la festa dello sposalizio del mare.
Ogni anno, nella festa dell'Ascensione, il doge, in nome di Venezia, gettava dal Bucintoro un anello fra le onde, pronunciando le tradizionali parole : Noi ti sposiamo, o mare, in segno di vero e perpetuo dominio.
Con quella spedizione, Venezia si assicurò la padronanza dell'Adriatico, perchè la disfatta dei corsari significò la libertà dei transiti. Le città dalmate e istriane si sentirono legate ai dogi da rapporti di gratitudine,
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