Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAche venne, col lento formarsi della famiglia jugo-slava, a costituire il suo retroterra commerciale.
      Tale ascensione non isfuggì a Venezia, che anche su Ragusa, come su tutta la costa orientale, volle esercitare il suo protettorato. Ma Ragusa riuscì a svincolarsi : e dalla metà del secolo XIV al principio del XVI si appoggiò all'Ungheria.
      Fu l'epoca del fiore di quella piccola repubblica a-driatica. Estese largamente i suoi commerci, per terra fondando agenzie in Bosnia, in Macedonia, in Bulgaria, in Rumenia, ebbe fattorie fin nel centro dell'Asia; e per mare solcandolo fino alle coste non solo d'Italia, ma anche di Spagna. La sua flotta ascendeva a quattrocento navi, e con queste trafficava nel Jonio e nel Mar Nero, in Asia e in Africa.
      Ragusa divenne ricchissima : e fu centro intellettuale d'alta importanza, convegno di dotti d'ogni parte d'Italia.
      Nella seconda metà del secolo XV, Venezia vide avanzarsi sul terreno della storia europea un popolo che doveva essere per centinaia d'anni il suo più formidabile nemico : il turco.
      I turchi fecero la loro prima comparsa sull'Adriatico meridionale, dopo aver posto fine al regno di Scan-derbeg. Siccome però il' Albania, pur militarmente importante, ebbe, per la storia e per la civiltà, meno che all'epoca romana, sempre scarso valore, l'insediamento dei turchi sulla costa albanese non alterò l'assetto stabile della civiltà adriatica.
      Ma il pericolo della loro barbarica invadenza era evidente. Essi intrapresero infatti grandi scorrerie, per la via di terra, lungo la costa dalmata e in Istria, e arrivarono oltre all'Isonzo, compiendo stragi spaventose.
      La potenza turca cresceva anche sul mare. La flotta ottomana era ormai costituita, e di tal forza da incutere apprensione all'armata di San Marco. Dopo molte vicende, Venezia ritenne prudente di far la pace coi turchi, abbandonando loro Scutari ed ottenendo in cambio la libertà di navigazione.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 9. Il mare nostro (Il dominio dell'Adriatico)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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