Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IVLA MORTE DELLA SERENISSIMA
L'agonia di Venezia — L'arbitro della situazione — Una lettera di Talleyrand — Il problema dell'Adriatico — La voce della Repubblica Cisalpina — Il destino dell'Istria e della Dalmazia — L'usurpazione austriaca — Gli interessi della Francia — L'Austria potenza marittima — L'avvenire della sponda orientale — i marinai istriani — Uno squillo di guerra — «L'italico Bonaparte ».
Per due secoli la repubblica di Venezia continuò (nel suo lento regresso. Con 1* intristirsi dei commerci, mancò gradatamente ogni forza d'iniziativa; la decadenza di quell'organismo, un tempo così ricco e vigoroso, diventava irreparabile. Era l'agonia.
Vennero le guerre della Rivoluzione francese : e la Serenissima vide le sue terre percorse da eserciti stranieri, le sue città invase e spinte alla rivolta...
L'ora suprema stava per suonare : il generale Bo-naparte, arbitro della situazione, s'apprestava a cancellare dalla carta geografica i territori della repubblica che aveva riempito del suo nome il mondo.
Nel 1797, quando Bonaparte stava discutendo con l'Austria i preliminari di quella convenzione, che con tanta sciagura degli interessi italiani fu poi conclusa a Campoformio, egli ricevette da Talleyrand una lettera, in cui erano contenute queste notevoli parole :
« ...Le condizioni non sono tali che l'Imperatore
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