Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL MARE NOSTROstretto di rinunziare nell'ottocento alla signoria delle città dalmatiche, furono desse quelle che, riacquistando l'indipendenza, fecero conoscere anche cotesto mare col nome di Dalmatico. Se i veneziani, dopo quattro secoli di alleanza, si resero finalmente, nel 1420, padroni di que' paesi, si fu allora che il dominio dell'Adriatico, caduto esclusivamente nelle loro mani, si mantenne finora sotto la Ior dipendenza.
« È ora riservato ai francesi di disporne a lor voglia, padroni come sono oggi di ogni cosa : è questa la facoltà di chi combatte coll'opinione, colla forza, e col coraggio; ma non sarebbe dell' interesse degli italiani che colla Dalmazia questo mare, ad essi cotanto importante e giovevole, passasse in questo momento nelle mani dell'Austria, sua naturale nemica.
« Senza la Dalmazia, una flottiglia appena uscita dai pochi e cattivi porti che l'Italia possiede sull'Adriatico può perire ad un solo soffio di vento, se la costa opposta non le porge un fraterno ricovero. La Dalmazia all'incontro può far sortire in qualunque istante i suoi legni, per contrastarne ad ognuno la pesca e la navigazione, nella certezza che a fronte della più violenta burrasca, il marinajo esperto saprà trovare nel medesimo suo seno un sicuro ricovero che spontaneamente gli si presenta, dall'una o dall'altra parte di quel lungo ed esteso litorale.
« Cittadini, temete l'Austria, e calcolate i sommi pericoli che vi sovrastano, restando privi di una marina. Fate finalmente sentire a tutte le potenze marittime le funeste conseguenze di accordare a Cesare il possesso di un mare, e la possibilità d'influire sul vasto elemento dell'acque.
« La libera navigazione dell'Adriatico ha un immediato rapporto sulla prosperità dell'Italia; quest'oggetto è forse tanto importante quanto quello della confinazione che la deve dividere per sempre dall'Al e magna; e l'uno e l'altro derivano dal gran principio di congiungere ed u-nire in un solo popolo tutt'i paesi che oggi nell'Italia son divenuti liberi ed indipendenti. Ma questi tre oggetti che io vi presento, o cittadini, dipendono tutti e tre, come sin
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