Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIApre il momento di perderle ed esterminarle. La lealtà e le virtù non albergano nelle case dei re.
      « Padrona l'Austria della Dalmazia e del mare, la Turchia europea è perduta; perciocché può essere attaccata con successo da potenti nimici in più bande. I greci che per la russa superstizione si fecero già ostinatamente trucidare, non attendono che un valido soccorso per rivoltarsi contro la Porta ottomana; ed essi l'hanno tosto che l'Imperadore ha la Dalmazia ed il mare.
      « Tolta a' turchi la Grecia, come potranno mai tener piede fermo in Europa? I re europei, padroni delle loro fertili e popolose province, divenendo potenti oltre misura, che non tenterebbono per opprimere la libertà, e quella massimamente de" vicini italiani?... »
      Altre voci risuonavano. Un opuscolo, pubblicato a Venezia in italiano e in francese, presentava al pubblico una serie di « Osservazioni sulla Dalmazia e l'Istria ». Era la veneziana Società di pubblica istruzione che dava alle stampe quella memoria per dimostrare il danno nazionale dell'occupazione imperiale dell'Istria e della Dalmazia.
      Il detto opuscolo — diceva il deliberato della presidenza — mette sotto gli occhi della Francia il disequilibrio, che cagionerebbe all'Europa il possesso dell'Istria e della Dalmazia tramandato ad altra Potenza, la quale acquisterebbe un'assoluta preponderanza sull'Adriatico e sul Levante, e potrebbe ridurre allo squallore o all'inazione il commercio dell'Italia tutta opponendosi alla di lei generale prosperità e allo stabilimento d'un arsenale e d'una marina...
      Nella memoria era detto :
      « Profittando d'un armistizio preceduto da preliminari di pace, fra la Repubblica Francese e la Casa d'Austria, cogliendo il momento che il general Bonaparte, in nome del popolo francese, conchiudeva un trattato di pace colla Repubblica di Venezia democratizzata, l'Imperatore sotto pretesti frivoli del pari che le sue pretese s'impadronisce sotto gli occhi medesimi de' suoi vincitori di due province le più importanti del Governo veneto.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 9. Il mare nostro (Il dominio dell'Adriatico)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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