Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL MARE NOSTROne abbiamo interesse e dovremmo meglio di essi sapere ciò che siamo, ed apporci a delitto se diciamo d'essere provincia italiana, mentre costoro non sono d'accordo se siamo terra di Germania o Slavia, e noi intanto non siamo nè d'una nè dell'altra... Però, e sotto questa e sotto qualunque altra eventuale dominazione, vorremo assicurata sempre, malgrado le tenebrose mene dei nostri avversari, la nazionalità italiana che solo può avanzare l'Istria nel progresso, e sopprimer la quale sarebbe lo stesso che estinguere ogni raggio di civiltà, sovvertire l'ordine delle cose e ricondurre la provincia allo stato di barbarie. »
      Ma l'insurrezione di Venezia e i moti delle sue antiche terre furono soffocati : e l'Austria, piantando nuovamente il suo vessillo nella regina delle lagune, riprese il posto prevalente nell'Adriatico...
      La guerra del 1859 non finì come Napoleone III a-veva solennemente promesso, vale a dire con la liberazione dell'Italia « dalle Alpi all'Adriatico ». L'Adriatico non fu toccato dalla pace di Villafranca. Tuttavia — nota il Cassi, — con la costituzione del regno d'Italia, quel primato assoluto su questo bacino, che gli Absbur-go avevano tentato costituire (ma non vi erano riusciti per le vicende internazionali corse dal 1798 al 1860), decade di fronte alla nazione italiana, libera ed una, disposta a rinnovare, ispirandosi all'antica e non mai interrotta tradizione marinara, la sua fortuna sui mari che la bagnano.
      Dalla formazione del Regno d'Italia s'inizia nell'Adriatico quel condominio italo-austriaco, ch'altro non è se non la risultante d'un compromesso, fra i due Stati. L'uno dei quali si propose il programma : « conservare, avvantaggiando »; l'altro, il nostro : « tollerare, ma attendere ».
      Tre volte, dal 1860, si presentò all'Italia l'occasione d'osare, e di sostituire la sua egemonia adriatica a quel condominio con l'Austria che per lei costituiva un pericolo permanente, una diminuzione ed una rinuncia. Tre occasioni : la prima nel 1866; la seconda al
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 9. Il mare nostro (Il dominio dell'Adriatico)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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