Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL MARE NOSTROStato-nazione, devono portare la pacifica vicinanza dei popoli, tostochè ogni nazione abbia ottenuto il suo diritto. L'Italia è fra le ultime ad ottenere questo diritto, essa ch'era stata la prima nelle due altre fasi della civiltà. Ma, dal momento che noi veggiamo le altre nazioni incivilite, che in questa terza fase la precedettero, riconoscere il suo diritto, dobbiamo credere, ch'esse abbiano la coscienza di operare anche a salvaguardia del proprio, ed a preparazione all'epoca delle gare pacifiche e delle espansioni della civiltà federativa dell'Europa sopra il resto del mondo.
« Con questi pensieri, lasciando il mare Tirreno ed i mari Siculo e Jonio, navighiamo per l'Adriatico, verso l'ultima Alpe italiana, a riconoscere i naturali confini. Navighiamo in questo mare colla persuasione che il vero modo di ottenere il proprio, sia quello di lasciare a ciascuno il suo, e che in questa terza gran fase della civiltà, da iniziarsi colla costituzione dell'Italia indipendente ed una, e della reazione dell'Occidente verso l'Oriente, il Mediterraneo debba tornare ad essere il centro della civiltà, e divenire il convegno dei popoli liberi ed amici.
« Chi entra nell'Adriatico con queste idee, navigando verso la punta dell'Istria, e guarda alle due sponde di questo golfo, bassa ed importuosa l'una, l'altra, per così dire, coronata d'isole, di scogli, di canali, e ricca di porti, facilmente si accorge, che nei tempi della prima civiltà, conquistatrice e colonizzatrice ad un tempo, la sponda orientale doveva appartenere alla grande nazione italica, come la storia lo prova, e come le magnifiche rovine di Salona, dove il palazzo di Diocleziano forma per così dire la città di Spalato, lo indicano tuttora. Si spiega facilmente altresì, che nella seconda fase della civiltà, in quella della colonizzazione commerciale, la penisola italica dovesse lasciare sulla sponda orientale le traccie della sua azione; e quindi l'acconsentito e rimpianto dominio di Venezia sopra le coste e ìe isole dalmatiche, la spontanea italianizzazione degli abitanti di quel paese, operata piuttosto dal commercio che non dal governo, e la permanenza della lingua ita-
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I. ReccIO — Storia della grande guerra d'Italia — Voi. IX 4
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