Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAliana come lingua di coltura su tutte le coste, a malgrado della Repubblica slava di Ragusa, e degli stranieri domimi di poi, e sopratutto della tentata germanizzazione per parte dell'Austria. Cominciando ora la terza fase della civiltà europea, quella delle nazioni libere, indipendenti, uguali nel diritto, gareggianti per una pacifica supremazia, s'indovina il destino diverso di quella sponda, appena che si voglia addentrarsi un poco oltre ai monti che s'inframettono al mare ed alla base continentale di quella estesa costa...
« Il golfo Adriatico però, prima di chiudersi, si suddivide in due golfi, i quali comprendono nel mezzo l'appendice italica della penisola istriana, quasiché la natura, la quale diede alla sponda orientale tante isole e tanti porti, privando l'occidentale di questi e di quelle, avesse pure voluto, com'è di fatto, offrirle un compenso in questa penisola, portuosa anch'essa, e formante la naturale poggiata per la costa italica...
« Roma, quando faceva di Aquileja alle rive dell'Isonzo un baluardo della penisola, trovava un necessario complemento di quella grande città in Trieste ed in Pola. I monumenti romani, che specialmente in questo ultimo paese sussistono tuttora, dopo le ripetute distruzioni ed il secolare abbandono, non sono avanzi del dominio romano in terra straniera, ma rovine, per così dire, di quella grande città italica. Chi si porta lungo la costa di Monfalcone, Aquileja, Grado, a Venezia ed oltre, non si può nemmeno immaginare che possa essere altrimenti. Trieste, Pirano, il Quieto e Pola, sono i porti italiani dal golfo da Ancona in poi. In ogni fase storica successiva si ripetè il medesimo caso; cioè che chiunque possedesse l'importuosa spiaggia veneto-friulana, dovesse nel tempo stesso possedere la veneto-istriana.
« Sempre, la parte che dominava o reggeva l'una, cioè quella del Friuli, dominava o reggeva l'altra, e non s'acquietò, che le due spiaggie del golfo di Trieste non fossero in sue mani. Ciò avveniva dei duchi del Friuli, che in epoche successive erano anche duchi e marchesi dell'Istria. I patriarchi d'Aquileja, che avevano la so-
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