Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAranto; perciò con le lancie fuori tordo, barconi e zattere a lato delle navi, e mille altri imbarazzi, inevitabili in una armata che aveva approdato nelle ore pomeridiane del giorno 25. E cioè due giorni prima.
      La flotta italiana — ricorda Arturo Rossato — in quel giorno tragico che parve, e fu veramente la burla . più dolorosa giuocata dagli uomini po,litici di allora alla giovane nazione ancora inesperta, la flotta italiana era superiore a quella austriaca, e comprendeva anche quel famoso Affondatore, giunto alla vigilia di Lissa, e che fu, prima, il comodo pretesto di Persano per non battersi, perchè — rispondeva a tutti i sollecitatori — egli con l'Affondatore si sentiva sicuro di vincere; e poi... fu la causa della sconfitta e il rifugio sicuro dell'ammiraglio durante la disastrosa battaglia del 20 luglio.
      Inattiva quindi una flotta poderosa, superiore di numero a quella austriaca; pauroso l'ammiraglio che la comandava; ordini dubbi e irresoluti; l'esercito di terra già battuto; i comandanti in ripicco fra di loro... ecco un altro segno magnifico che contribuì, non poco, a rialzare lo « spirito » grande di Tegetthof, e quello della sua armata. Il generale La Marmora scriveva intanto al ministro della marina, in data 2 luglio :
      « Quando la flotta sarà in istato di agire, dovrà anzi tutto assicurarsi la padronanza dell'Adriatico; dovrà forzare uno dei passi di Chioggia e penetrare nell'estuario con i bastimenti cui lo permetta la loro debole pescagione ».
      « L'attacco di Trieste (sono di gran valore, oggi, queste confessioni di La Marmora, datate dal 1866) sarebbe, senza dubbio, facile, ma si entra in una grave questione politica. Varii Stati germanici, e la Baviera in particolare, hanno dichiarato che non si sarebbero mischiati nella guerra austro-italiana, se non era invaso il territorio della Confederazione. Ora, Trieste è uno dei punti di cui si è più gelosi in Germania; e fra gli altri il ministro degli esteri di Baviera specifica come farebbe gran differenza fra il Tiro lo italiano e Trieste; ammet-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 9. Il mare nostro (Il dominio dell'Adriatico)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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