Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL MARE NOSTROtendo implicitamente come il primo potesse tosto o tardi venire all'Italia; non mai il secondo. »
      Ma l'ammiraglio Persano, che invece di comandare una flotta i cui equipaggi « ardono dal battersi », sembrava comandare un ospedale, galleggiante, che non si muove, aspetta sempre il famoso Affondatore; non ha cannoni, non ha uomini, e risponde testualmente : « Qualche palla nell'elica e nel fumaiuolo, può rovinarci due o tre navi, e porre a repentaglio anche il resto. » Per cui, constatata la deplorevole abitudine di far uso delle palle durante la guerra, l'ammiraglio Tegetthof diventa comodamente un eroe, soltanto a mostrarsi ed a scappare nello stesso tempo.
      Ma il 14 luglio, La Marmora scrive duramente a Persano in questi termini :
      « Stamani si riunì un Consiglio di ministri e di generali, presieduto dal Re. Il Consiglio è stato unanime nel deplorare che la flotta non abbia ancora trovato occasione di agire energicamente contro il nemico; epper-ciò, a nome di S. M., dò all'Ecc. V. l'ordine perentorio onde una siffatta negazione di risultato utile abbia a cessare al più presto. »
      Non solo; ma il 15 luglio il ministro Depretis si reca ad Ancona, chiama Persano e gli dice che il paese aspetta che la flotta agisca. Persano risponde che lo sa, ma che a lui premono i fumaiuoli delle navi; che attende i cannoni; che attende ancora YAffondatore, e che perciò vale la pena di aspettare.
      « Queste mie valide ragioni — osa poi scrivere nelle memorie — ben lungi dal fare impressione sull'animo del ministro, lo inaspriscono talmente che egli si fa a ribattere con voce concitata...
      « Il giorno dopo un altro abboccamento ancora più tempestoso : il ministro mi manifesta il desiderio che mi impossessi dell'isola di Lissa, e mi accingo subito a tale impresa; e me lo significa in termini da lasciarmi supporre che egli reputi questo un fatto da nulla, una posizione da prendere con un colpo, anzi, per servirmi di una sua parola più espressiva, con una leccata. »
      Venti luglio 1866. Il giorno tragico. Il terribile Aj-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 9. Il mare nostro (Il dominio dell'Adriatico)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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