Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAta una progressiva tendenza del regno ad abbandonare quasi completamente alle imprese austriache la navigazione e gli affari marinari dell'Adriatico. Neppure la nostra bandiera si è sventolata dal mare, di fronte alle terre italiane che difendono la loro italianità.
      Quale fu il programma dell'Austria dopo il 1866, in rapporto all'equilibrio dell'Adriatico? 11 Cassi lo definisce così : divenire un forte stato marinaro; sostituire all'italianità della riva orientale l'elemento slavo; espandersi nei Balcani.
      Poteva questo triplice programma procedere di comune accordo con la nostra patria, o doveva urtarne la suscettibilità e ferirne gli interessi?
      Anzitutto, il condominio italo-austriaco sull'Adriatico doveva spingere ciascuno dei due Stati ad una gara per assicurarsi i maggiori vantaggi su quel bacino. Quando però si pensi ohe se la sponda di qua è più dell'altra acconcia ai transiti, come la storia passata insegna, la riva orientale gode invece, sotto il rispetto strategico, un'immensa superiorità sulla nostra, ne consegue che la gara fra i due Stati conteneva in sè i germi di una vera e propria rivalità : e dalla rivalità all'inimicizia, è breve il passo...


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 9. Il mare nostro (Il dominio dell'Adriatico)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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